La Pelle – Luc Tuymans

Ultimi giorni a Palazzo Grassi

Restano pochi giorni per visitare l’esposizione personale di Luc Tuymans – “La Pelle” – ospitata a Palazzo Grassi fino al 6 gennaio.

“La Pelle” è una mostra disturbante, quasi sgradevole, tuttavia sala dopo sala non si riesce a smettere di seguire il percorso scrupolosamente curato da Caroline Bourgeois. Poche le opere di scarso rilievo, controbilanciate da alcuni dipinti carichi di una riflessione dalla portata schiacciante. I quadri, soprattutto dipinti a olio, inchiodano lo spettatore, lo costringono a guardare e a porsi delle domande sull’opera posta davanti ai suoi occhi. La mostra è impegnativa, difficile da comprendere senza l’aiuto di qualche indicazione che contestualizzi figure e oggetti ritratti, come ad esempio Albert Speer in Secrets, Joseph Milteer in The Heritage VI o il quadrittico Die Zeit, fino a Schwarzheide, mosaico che copre il pavimento dell’atrio del Palazzo tratto da un disegno di un sopravvissuto ai campi di concentramento.

Ogni opera racchiude al suo interno diverse tematiche che l’artista sviluppa attraverso una rielaborazione delle immagini, selezionate grazie a una costante attenzione alla memoria collettiva e reinterpretate con tagli cinematografici o punte di lirismo barocco. Una volta colta la profondità del soggetto, la tela acquista uno spessore diverso; le opere dalle tinte malaticce diventano parte di un discorso che coinvolge la recente arte contemporanea, sicuramente un percorso individuato dalla Collezione Pinault che da anni propone esposizioni che non badano solo a compiacere il pubblico.

Questa pelle è la pellicola sottile, più mortifera che vitale, posta su un vetrino da laboratorio per essere studiata, analizzata. Tuymans si appropria delle immagini, recuperate da foto personali o tratte da diversi media, e attraverso la pittura riesce a potenziarle facendo emergere i significati più reconditi.

Alcuni dettagli dell’immagine si espandono nello spazio della tela e ci avvolgono in una sorta di crisi psichica per cui siamo attratti dall’occhio dei Piccioni, dall’alone evanescente che emanano le Pesche in decomposizione, dall’immediato scatto fotografico in Instant. Vediamo solo una porzione della storia, il resto lo si prova a immaginare, si procede per supposizioni, come in Brokaat o My Leg, Turtle… ai limiti dell’ambiguità che stava al centro del libro di Curzio Malaparte, a cui l’esposizione fa riferimento proprio nel titolo. Una citazione che ritorna in Le Mépris (Il Disprezzo) quadro collegato a Villa Malaparte a Capri, luogo dove Jean-Luc Godard realizzò l’omonimo film, ma l’immagine ritratta, così diversa rispetto all’atmosfera della pellicola e allo spirito dell’architettura, ancora una volta inganna e spinge l’osservatore a porsi delle domande.

La Pelle – Luc Tuymans
24/03/2019 – 06/01/2020
Palazzo Grassi, Campo San Samuele, Venezia
Orario : 10/19
Biglietti: 15€ intero – 12€ ridotto
Lunedì 6 gennaio l’ingresso è gratuito per i residenti della città metropolitana di Venezia
Info: https://www.palazzograssi.it/it/mostre/in-corso/luc-tuymans-la-pelle/