La stagione di danza di Pesaro 2024

Fino a maggio 2024 brilla la Stagione Capitale Danza grazie alla riapertura del Teatro Rossini a Pesaro, Capitale Italiana della Cultura 2024, nata dalla rinnovata collaborazione tra Comune di Pesaro e AMAT, con il contributo di Regione Marche e Ministero della Cultura, main partner Gruppo Hera.

Il 2024 si apre il 2 febbraio con Triple Bill, tre coreografie di Marco Cantalupo e Katarzyna Gdaniec, Noa Zuk e Sharon Fridman per Naturalis Labor. Ad apertura di serata On, in polacco “lei”, coreografia di Marco Cantalupo e Katarzyna Gdaniec per quattro danzatrici – Jessica D’Angelo, Vittoria Franchina, Alice Risi, Elisa Spina – che passa dall’armonia alla rivolta e rivela la libertà, il potere e l’inventiva delle donne. Take 2 è una creazione per Alice Risi e Luca Parolin di Noa Zuk, coreografa israeliana che porta l’impronta di anni di lavoro con la prestigiosa compagnia Batsheva. Sharon Fridman, coreografo israeliano, in Hasta Cuàndo conclude la serata esplorando le relazioni d’amore attraverso una modalità compositiva che genera molteplici sensazioni e affidando la danza a Raphael Candela, Jessica D’Angelo, Vittoria Franchina, Giuseppe Morello, Luca Parolin, Mirko Paparusso.

Un sensazionale lavoro di La Veronal, acclamata compagnia spagnola di danza contemporanea diretta da Marcos Morau, Pasionaria, giunge al Teatro Rossini il 7 aprile. Lo spettacolo dipinge un mondo immaginario, forgiato da uno sforzo collettivo, il luogo che chiamiamo progresso, dove la vita è diventata un’esperienza artificiale e gli abitanti di questo pianeta ideale hanno perso la facoltà di provare emozioni e passioni. In scena otto danzatori mostrano gli effetti di questa perdita, un lavoro che mette in discussione il concetto di progresso e i valori che dominano la nostra società.

Da sempre interessato al rapporto tra strutture musicali e coreografiche, il coreografo Emanuel Gat, uno dei più importanti e prolifici d’Europa, arriva a Pesaro il 16 aprile con la sua acclamata creazione Lovetrain2020, una sorta di “musical” contemporaneo costruito sui successi dei Tears for Fears. Attraverso la band culto degli anni Ottanta, icona della new wave britannica con i suoi intramontabili pezzi (Mad world, Shout, Everybody Wants to Rule The World, Change, Sowing The Seeds Of Love), il coreografo si tuffa nel “vibe” e nella spinta utopica di un’epoca ed esplora le possibilità espressive ed emotive scaturite dall’intreccio tra danza e musica pop. Quattordici i danzatori in scena pronti a una vera e propria esplosione di energia.

La conclusione della Stagione di Danza il 31 maggio festeggia i 30 anni di Spellbound Contemporary Ballet, realtà di punta nella rappresentanza italiana su scala internazionale, con Recollection of a falling. Postiamo il futuro, programma in due parti con le creazioni di Jacopo Godani, tra i nomi di eccellenza italiana nel mondo, e Mauro Astolfi, coreografo capace di coniugare con grande maestria poesia e precisione. “Viviamo in un pianeta pieno di ricordi – scrive la compagnia nelle note di presentazione dello spettacolo – abbiamo impiegato circa trent’anni per imparare come assemblare i nostri e non diventarne schiavi. Il ricordo della prima caduta, quell’attimo prima e soprattutto quell’attimo dopo che ci ha fatto capire che è stato un bene spingerci verso esperienze più profonde. Questo è il nostro punto di partenza, nato dall’idea e dal tentativo di parlare dell’interconnessione di tutto quello che abbiamo attraversato”.

Con la stagione di danza torna anche Oltre la Scena, ciclo di brevi incontri online (Zoom) pensati per esplorare gli spettacoli in programma a cura di Francesca Pedroni, giornalista, critica e studiosa di danza.

Informazioni dettagliate su www.amatmarche.net.