Non è la prima volta che un film di animazione racconta storie di impegno civile o sociale. Basti pensare, per fare solo due esempi ben noti, a Persepolis, (2007) e Valzer con Bashir (2008).
Con questo film di animazione la regista ci racconta una storia di emigrazione, di soprusi, si arbitri, di sofferenze, Insomma, una di quelle storie che quotidianamente accadono a centinaia di persone ma che noi tutti fingiamo di ignorare, voltandoci dall’altra parte, dicendoci che intanto non possiamo farci nulla.
Invece forse potremmo fare come ci dice questo film, così poetico e commovente, potremmo fare come fanno i personaggi, bidimensionali ma con una profondità immensa, generosi, altruisti, che rischiano del loro e a volte pagano, ma che sanno abbastanza chiaramente da che parte deve stare un essere davvero umano.
È la storia di due bambini, sorella e fratello, Kyona e Adriel, che vengono cacciati per motivi razziali dal loro indefinito Paese in Europa orientale e nel viaggio smarriscono la loro famiglia. Affrontano dunque da soli, come un una fiaba tragica come tante fiabe, una lunghissima epopea per raggiungere quell’altro Paese della libertà nel quale i loro genitori li avrebbero voluto condurre e dove fino all’ultimo sperano – inutilmente – di ritrovarli. Nel contempo affrontano – sempre da soli – la difficile traversata dall’infanzia all’età adulta.
Direi che forse il fatto di non dare ai protagonisti il viso di questo o di quell’attore, bensì un viso disegnato, sia un elemento di ancor maggiore forza: non ci sono volti specifici, perché i volti sono infiniti, sono quelli di tutti i perseguitati della terra, di ogni tempo e di ogni luogo.
La disegnatrice e regista francese Florence Miailhe, (classe 1956) è figlia e nipote di partigiani francesi per la liberazione della Francia dal nazismo, con antenati ebrei polacchi e russi Nel 2010 La Traversée, non ancora film ma solo come sceneggiatura, ha vinto il primo premio al Festival Premiers Plans di Angers.
Il film è presentato fuori concorso al 39° Festival del cinema di Torino – TFF, dove ha ottenuto il premio ACHILLE VALDATA, conferito dalla Giuria dei lettori di Torinosette, con la seguente motivazione:
“Per aver trattato una storia importante con un linguaggio accessibile a tutti e attraverso un’audace stilizzazione dell’immagine.”