Vincitore all’ultimo Festival di Venezia del Premio per il Miglior Cortometraggio SIC, “Las memorias perdidas de los arboles” di Antonio La Camera – nella sezione Corti del Festival La Nueva Ola – è stato girato nella foresta amazzonica peruviana in occasione di un workshop supervisionato dal regista Apichatpong Weerasethakul (vincitore della Palma d’oro a Cannes nel 2010 per “Lo zio Boonmee che si ricorda le vite precedenti”).
Ancora una volta appare lampante la forza del cortometraggio, un genere forse sottovalutato, ma estremamente denso, spesso prima interazione tra autori e cinema.
L’opera di La Camera è intensa, profonda e visionaria: protagonisti sono due alberi, un shihuahuaco e un lupuna, che ripercorrono dei momenti in cui erano fratelli, bambini in carne e ossa. È, dunque, un dialogo tra uomo e natura, tra la vita umana e quella vegetale, in un contesto quasi mistico: le inquadrature sono sinuose, i colori (così come lo splendido bianco e nero) magnetici. In un lasso di tempo molto breve ci si trova immersi in uno spazio sconfinato, ma, a tratti, quasi claustrofobico; tutta la pellicola è costruita su un’alternanza dualistica serrata, in cui emergono palesemente buio e luce, metaforicamente vita e morte. È la rappresentazione di un cerchio destinato ad essere percorso all’infinito, un’opera che presenta numerose possibilità di lettura e interpretazione, mediate dalla soggettività dello spettatore.
Regia: Antonio La Camera
Sceneggiatura: Antonio La Camera
Fotografia: Antonio La Camera
Montaggio: Antonio La Camera
Suono: Antonio La Camera, Boris Riccardo D’Agostino
Supervisione artistica: Apichatpong Weerasethakul
Interpreti: Michel Isioshe,Arjan Mije Okioshe Mejee, Yoel Ekioy Tioshe, Zara Meshi Mihaheja, Huane Viashemo Felix
Produzione: Waterclock Prod, Playlab Film, Naffintusi
Paese di Produzione: Perù, Italia, SpagnaAnno: 2023
Durata: 20 min.