Le creazioni di Léon Bakst, scenografo e costumista dei Ballets Russes, per la prima volta in mostra in Italia

Léon Bakst

Sino al 19 novembre al secondo piano di Palazzo Cini ,a Venezia, vicino al ponte dell’Accademia, è possibile visitare la mostra Léon Bakst. Symbol of the Ballets Russes che, allestita a cura di Maria Ida Biggi e Natalia Metelitsa, ripercorre la carriera del noto artista, scenografo e costumista russo, reso celebre dalle sue innovative creazioni per i Ballets Russes di Sergej Djagilev.

Il percorso espositivo, interamente costruito su suoi bozzetti e figurini provenienti dalla grande collezione del Museo statale del Teatro e della Musica di San Pietroburgo, esposta in Italia per la prima volta, documenta un ampio arco della produzione artistica di Léon Bakst (Grodno, 1866 – Parigi, 1924): partendo dai primi e poco conosciuti lavori, quali Le Coeur de la Marquise di Marius Petipa (1902) e le tragedie Ippolito di Euripide, Edipo a Colono e Antigone di Sofocle (1902-1904), si giunge alle applaudite  creazioni realizzate per i Ballets Russes, tra cui Cléopâtre (1909), L’Oiseau de Feu (1910), Carnaval (1910), Narcisse (1911), Le Dieu Bleu (1912), Daphnis et Chloé (1912), che costituiscono il cuore dell’esposizione.

Oltre ai materiali relativi a questi spettacoli, sono esposti anche i figurini di opere realizzate principalmente tra il 1910 e il 1911, quali ThaïsLa traviataFaustLe Martyre de Saint Sébastien, Manon Lescaut. Completa il percorso una ricca serie di fotografie e costumi originali, supporto fondamentale per la ricostruzione della poliedrica attività dell’artista, che nella Parigi della Bella Epoque traghettò il suo stile, ispirato all’arte ellenica filtrata da un approccio orientaleggiante, dal palcoscenico agli atelier di moda. Il raffinato erotismo dell’”Oriente russo” , grazie alle intuizioni del creativo Paul Poiret, si affermò nelle collezioni di moda femminile del tempo introducendo, fra l’altro, turbante, pantaloni alla zuava, parrucche colorate. Un successo che non si fermò a Parigi, tanto che mostre dei suo lavori attraversarono l’Oceano, raccogliendo grandi apprezzamenti a New York e a Filadelfia.

Sono esposti anche alcuni rari programmi di sala e delle raccolte iconografiche appartenute al maestro coreografo Aurél M. Milloss, di cui l’Istituto per il Teatro e il Melodramma della Fondazione Cini di Venezia, che ha curato l’allestimento della collezione rssa in Italia,conserva l’archivio.

La mostra dedicata a Léon Bakst è aperta tutti i giorni, ad eccezione del martedì, dalle 11.00 alle 19.00.

Visite guidate 11,18,25 ottobre e 8, 15 novembre con inizio alle 16. La prenotazione è obbligatoria scrivendo alla email teatromelodramma@cini.itte. oppure chiamando il numero 041 2710236  www.cinit.it

Biglietti: intero 10 euro, ridotto 8 euro.