“Le sorelle Donguri” di Banana Yoshimoto

Legami spezzati e ritrovati

È appena uscito per Feltrinelli l’ultimo libro di Banana Yoshimoto: la storia delicata di due sorelle che cercano di essere utili agli altri, imparando a conoscersi e ad accettarsi.

La protagonista, Guriko, ha perso i genitori quand’era bambina: un tragico incidente stradale, causato da un camion che trasportava pesce fresco da Kyushu verso Tokyo. Da quel momento comincia il suo pellegrinaggio di famiglia in famiglia, ospite di parenti che si rendono disponibili ad accogliere lei e la sorella maggiore Donko. Le famiglie che le ospitano sono molto diverse tra loro e con ognuna le ragazze instaurano un rapporto distinto. Legano in particolare col nonno, una persona discreta che le educa all’amore per la letteratura e per le ceramiche di Okinawa.

Alla morte dell’amato nonno, Donko e Guriko si ritrovano improvvisamente con parecchio tempo libero, che decidono di impiegare in un’attività socialmente utile: aprono un sito di posta del cuore, per permettere a chiunque lo voglia di scrivere, sfogarsi, chiedere consigli. Lo scopo del progetto è di intrattenere delle conversazioni epistolari semplici e tranquille: “Tutti vogliono parlare di cose poco importanti, ma c’è chi è solo e non può farlo, chi ha troppi impegni e non riesce a trascorrere con la famiglia il tempo che vorrebbe e chi è stanco di fare solo discorsi seri. Le persone non si rendono davvero conto di quanto è importante parlare del più e del meno.”

Tutto prosegue serenamente finché Guriko non si imbatte nel messaggio di Yasumi, una giovane donna che ha perso il marito. Questa mail risveglia in lei sogni e presagi che erano già presenti, seppur assopiti. La notte stessa Guriko sogna Mugi, il suo primo amore, un amico d’infanzia perso di vista da anni. Da qui in poi si scateneranno una serie di eventi a catena, accuratamente guidati dal caso, che la porteranno a scoprire una nuova sé, a una rinascita.

In questo romanzo sottile e introspettivo, Banana Yoshimoto affronta temi importanti: la ricerca dell’amore, il lutto, la morte. E lo fa con la delicatezza tutta orientale di chi riesce ad apprezzare la vita nelle piccole cose, giorno per giorno. Guriko, come tutti, si trova a dover affrontare situazioni complesse, sentimenti dolorosi ma inevitabili. Soprattutto, deve trovare il suo posto in luoghi (più o meno fisici) che non le assomigliano: “Quando restiamo troppo a lungo in un posto che non è adatto a noi, ciò che custodiamo nel cuore a poco a poco si consuma finché ci ammaliamo […] È così semplice, in fondo, l’uomo: non è di solo cibo che si nutre ogni giorno.”

Quanti lettori possono identificarsi in queste parole, quanti di noi sono legati a luoghi, persone, dinamiche che non ci appartengono? Per Banana Yoshimoto la cura passa attraverso il ritorno agli affetti della famiglia e alla semplicità delle tradizioni. Il legame con il passato è il solo motore che conduce Guriko verso un futuro pieno di speranza. La perdita degli affetti, per quanto dolorosa, non è sterile: i genitori, il nonno, Mugi sono sempre presenti nella vita della protagonista, in modo quasi palpabile. Le persone che ha amato, che l’hanno amata, costituiscono una parte integrante di sé. Un romanzo malinconico e dolceamaro, decisamente troppo breve e ulteriormente annacquato dalla presenza di fotografie.

Banana Yoshimoto, Le sorelle Donguri, Feltrinelli Editore Milano, 2018, pp. 106, euro 12,00.