Il quarto romanzo dello scrittore napoletano Stefano Piedimonte è un labirintico noir sentimentale, che si fa strada attraverso riflessioni su uomini e donne.
Ivan Sciarrino, 37 anni, né bello né brutto e neppure ricco, di mestiere fa l’innamoratore. Praticamente i suoi committenti lo assumono per far innamorare una donna. I motivi sono i più vari. E Ivan, con il patto solenne del “soddisfatti o rimborsati”, da vero professionista studia la “vittima” per farla cadere nelle sua braccia. E poi? E poi sarà il turno di un’altra, come Soraya d’Abundo, moglie del ricco imprenditore Emiddio Ferzetti e proprietaria di un ristorante marocchino.
Non è un gigolò e il sesso centra, ma fino a un certo punto. Perché Ivan corteggia le donne creando l’ambiente giusto per ognuna.
Lo conosciamo in un letto d’ospedale. E’ appena scampato alla morte. Qualcuno ha messo una bomba nella sua macchina. Avvolto in bende, cerca di rispondere a increduli carabinieri che cercano di venire a capo del killer e allo stesso tempo si informano curiosi su questo strano mestiere annotando mentalmente qualche segreto da seduttore elargito da Ivan.
Ambientato tra il presente e “mesi prima dell’incidente”, L’Innamoratore è un romanzo sulla solitudine, sulle relazioni e sul bisogno d’amare e di amore. Ivan riesce bene nel suo lavoro perché si innamora davvero, secondo lui. Anche se la sua migliore amica Nadia è convinta che lui non abbia mai amato davvero; mentre sua sorella è certa che sia in cerca di qualcosa che gli dimostri che si merita di stare al mondo.
Forse è solo sfida o forse è solo la sua incapacità di scegliere e quindi fermarsi per piantare radici.
Le pagine di questo romanzo sono tracciate con una scrittura precisa, attenta a scegliere parole ed aggettivi, senza perdere mai di vista il Nord che punta, più che mai rispetto ai precedenti romanzi dell’autore, verso un’ironia caustica. E poi il finale è perfetto!
Stefano Piedimonte, L’Innamoratore, Rizzoli,
pp 269, €18,00