“Lost+Found”, inaugurata qualche mese fa nell’isola della Giudecca, ripercorre trenta anni della folgorante carriera di David LaChapelle, artista di fama mondiale apprezzato dal pubblico internazionale. L’esposizione, che si espande lungo i tre piani della Casa dei Tre Oci, illustra il percorso del fotografo statunitense da quando negli anni Ottanta iniziò le sue prime sperimentazioni con la luce e la pellicola fino agli ultimi surreali lavori.

“Lost+Found” inizia dalla fine e cioè dall’ultimo ciclo di opere di LaChapelle: New World un lavoro che affronta temi spirituali scatenando l’immaginario collettivo, trasformando giovani uomini e donne in innaturali divinità, affascinanti e irraggiungibili nella loro perfetta bellezza. Le storie di LaChapelle catturano il pubblico grazie a una ricostruzione meticolosa della scena ritratta, l’artista gioca con il nostro inesauribile desiderio di meraviglia, modifica la realtà e produce sogni. I suoi scatti somigliano a shooting di film, sembra di vedere respirare i personaggi mentre si muovono in foreste incantate, aridi deserti e scogliere tormentate. Non a caso i protagonisti sono spesso professionisti dell’immaginario: attori, modelli, cantanti e personaggi del mondo dello spettacolo che nelle foto di LaChapelle vedono consacrato il loro status, rinforzato il loro universo mitico.

David LaChapelle e Pamela Anderson inaugurano Lost+Found

LaChapelle è in un certo senso “figlio” di un mondo patinato. Nelle opere giovanili si possono già individuare gli sviluppi futuri, ma tra il primo e l’ultimo scatto sono trascorsi anni di studi e lavoro presso riviste di moda che hanno indubbiamente lasciato la loro impronta nella mente dell’artista.

Il risultato è un’esplosione onirica, una fusione tra storie classiche come “Il Diluvio Universale” (in mostra The deluge) e quel gusto kitsch da rotocalco dove ogni cosa luccica anche nel momento della sventura, toni confermati dalle sfavillanti e iperabbondanti Nature morte.

Anche la serie Land Scape, per quanto nata con l’intenzione di denunciare i danni provocati all’ambiente dall’essere umano, ritrae un gruppo di fabbriche che fa concorrenza al primato della famosa cioccolateria di Willy Wonka. Quello di LaChapelle è un universo dedicato al sogno, immagini che affascinano non solo per il perfetto risultato finale, ma anche per l’imponente processo di produzione che sta alle spalle di ciascuno scatto, lavoro inoltre documentato dai video presenti in mostra. Resta comunque da capire se effettivamente queste opere siano una critica alla società o piuttosto un suo prodotto ben confezionato.

Interrogativo che serpeggia in laguna da mesi e cioè dall’apertura della mostra di Damien Hirst, un fake che è il caso di definire colossale, e che si trova esattamente davanti alla mostra di La Chapelle, cioè a Punta della Dogana. In ogni caso “Lost+Found” è una mostra da vedere, un inno al potere seduttivo delle immagini in una città che è esperta nella vendita di sogni.

DAVID LACHAPELLE
LOST + FOUND
VENEZIA /TRE OCI

12.04>10.09.2017

Orario : Tutti i giorni 10 – 19; chiuso martedì

Biglietti : 12,00 € intero / 10,00 € ridotto

Ulteriori info: tel. +39 041 24 12 332 ; info@treoci.org