Arriva a Venezia la mostra Magister Giotto.
“Credette Cimabue nella pittura tener lo campo, ma ora ha Giotto il grido, si che la fama di costui oscura”. Consacrato nel Divino Poema della Commedia dantesca, Giotto compie il piccolo miracolo di fare sopravvivere ai bombardamenti del 44 la Cappella degli Scrovegni, finanziati dai nobili padovani.

Sono trascorsi 750 anni dalla nascita di Giotto e le solenni celebrazioni dell’anniversario non potevano partir che dalla città patavina. Perfettamente restaurate le sue creazioni da operatori che hanno usato materiali speciali per non travisare i colori originari e l’impostazione delle storie dall’annuncio della Natività divina alla morte e alla gloriosa Resurrezione. Come chi è veramente grande e innovatore Giotto supera la rigidezza e lo stereotipo formale dei volti bizantini che scrutano alteri e freddi nella loro monotona iconografia per ricreare con il pennello sentimenti ed emozioni che apriranno la strada alla rivoluzione fiorentina del ‘400.
Sofisticate tecnologie hanno frugato ogni centimetro del dipinto risolvendo vari interrogativi ma creandone altri. Questi artisti iniziano il loro cammino nelle botteghe medioevali ove abili decoratori si perfezionavano nelle varie discipline, dalla Scenografia alla Grafica, alla Architettura, eccellendo poi nel ramo a ciascuno più congeniale. E’ poi motivo di orgoglio che una missione spaziale italiana ha inviato una sonda spaziale Missione Giotto che si è avvicinata alla cometa di Halley raffigurata nella Cappella degli Scrovegni nella Adorazione dei Magi. Passato e futuro uniti in una spiritualità ove l’arte si annulla.
Assisi e il ciclo francescano delle Crocefissioni, la Cappella degli Scrovegni, Firenze: un percorso da farsi di persona possibilmente in periodi disertati dai turisti per sfruttare al meglio i pochi minuti concessi a singoli gruppi per evitare che il fiato dei visitatori alteri il clima perfetto creato per una ottimale conservazione.

Sotto la sua effigie in Santa Maria del Fiore a Firenze Angelo Poliziano recita in latino: io son colui per il quale la pittura morta rivisse / infin son Giotto / questo nome sarà come perenne poesia.
Tutto l’itinerario miracoloso di Giotto è stato descritto con raffinate tecnologie dal progetto inedito “MAGISTER GIOTTO” del direttore artistico Luca Mazzieri nella maestosa Scuola Grande della Misericordia: inizia subito a stupirci nell’ingresso amplissimo con l’imponente costruzione della croce del “Presepe di Greggio”, per poi salire al piano alto e iniziare il viaggio in cui si scopre Giotto e le sue opere: immagini filmiche e ricostruzioni scenotecniche in dimensione reale di Crocifissi e affreschi, presentati con straordinaria forza espressiva dagli storici documentari di Luciano Emmer.
Un percorso emozionante e vibrante sorretto dalla chiara voce di Luca Zingaretti, che con profonda cura ha interpretato la drammaturgia e amplificato nel suono immersivo dalla nitida tromba di Paolo Fresu.
Il percorso si snoda dal ciclo francescano di Assisi alle Crocifissioni, alla cappella degli Scrovegni alla città di Firenze.
Per i 45 minuti e più del percorso si sperimenta l’estasi della pura arte.
(ha collaborato Giacomo Botteri)