Le cose non sono andate secondo i piani, e i due fratelli, l’adolescente Okju e il piccolo Dongju, devono seguire il padre, divorziato e sul lastrico, a casa del nonno.
Se il fratello minore, per carattere, ma soprattutto età, si adatta alla nuova sistemazione, la più grandicella Okju fatica ad accettare le nuove dinamiche familiari.

Mentre il padre cerca di fare soldi, provando (male) a vendere scarpe, i suoi figli rimangono a casa, durante le vacanze scolastiche estive, insieme al nonno, la cui età avanzata gli sta giocando un brutto tiro senile.


Nel giro di poco, a casa dell’anziano genitore, si trasferisce anche l’altra figlia, cui le cose non sono andate bene.
Tre generazioni sotto un tetto, una vita lenta, estiva, quotidiana, affrontano, o vivono su di sé, in base alla propria esperienza la separazione, il cambiamento, la perdita, la gioia e il dolore.
È Okju la più sensibile, sono i suoi gli occhi del regista che osserva questa famiglia.

Questo film d’esordio è nato come progetto di laurea di Yoon alla Graduate School of Cinematic Content della Dankook University.

Diretto e scritto (basandosi sulla esperienza personale) dal regista, Moving On costruisce la casa, il nucleo famigliare, come un luogo che modella il carattere, nonostante divergenze e incomprensioni. “Ho imparato da questo progetto che una storia molto personale può essere più universale di una storia universale” ha detto Yoon.
La grande capacità del regista è stata quella di trarre il meglio dal suo cast portandolo a una recitazione naturale, fatta di sguardi che valgono più di mille battute di un copione e restituiscono un senso di intimità famigliare.