Nanni Moretti presenta “Santiago, Italia” a Torino

È stato un bagno di folla prevedibile al quale Nanni Moretti si è sottoposto con imprevista pazienza e generosità: così la presentazione in anteprima per il pubblico del Torino Film Festival del documentario Santiago, Italia.

“Nel settembre 1973 – spiega in regista – avevo vent’anni. quella storia la conoscevo ma non me la ricordavo. Così quando due anni fa a Roma incontrai Roberto Toscano, gli feci la prima intervista. Toscano era uno dei due vice ambasciatori italiani a Santiago; con lui c’era Piero De Masi, entrambi trentenni. Dopo quel dialogo fui interessato a intervistare anche alcuni altri, sia tra coloro che poi rimasero in Italia, sia tra quelli che in seguito ritornarono in Cile. Persone per le quali, dopo quarantacinque anni, la ferita era ancora aperta. Ho preferito – prosegue Moretti – non far intervenire studiosi, storici o esperti, bensì donne e uomini comuni, che avevano vissuto quell’esperienza. Ma volevo anche le voce dei “cattivi” e andai nel carcere di Punta Peuco, un luogo di detenzione per pochi “privilegiati”, dove parlai con un condannato per l’esecuzione dei fatti di quegli anni.

Il girato era molto lungo e complesso, composto di vari capitoli che riguardavano anche il Cile di oggi. Limai dunque una gran parte: bisogna lavorare molto per raggiungere la semplicità. Ad un certo punto – conclude Nanni Moretti – mi resi conto che volevo che il film finisse in Italia, con le persone che raccontano come era l’Italia di quegli anni Settanta e che la raccontassero proprio oggi, che agli immigrati succede tutto ciò che ben sappiamo”.

Una lunga e emozionante standig ovation ha fatto seguito a tali parole e a “Santiago, Italia”, che ha chiuso una appassionante e intensa 36° edizione della rassegna subalpina.

Da leggere sul riconoscimento attribuito a Roberto Toscano e ai suoi colleghi nel 2016 a Roma.