Niccolò Fabi alla XXIV edizione del Vulcanica Live Festival

Il Vulcanica Live Festival per la sua XXIV edizione è tornato nel cuore logistico del suo progetto iniziale: i Laghi di Monticchio.

Intimi e potenti al contempo, i laghi vulcanici diventano grembo materno che accoglie e restituisce incanto in un interscambio emozionale tra natura e musica.

Nella due giorni di questa edizione il Vulcanica Live Festival ha celebrato, nella prima giornata, il 50° anniversario dell’album The Dark Side Of The Moon dei Pink Floyd pubblicato il primo marzo del 1973 e riproposto in versione integrale con una formazione di musicisti lucani, nell’incantevole contesto delle antiche Mura di Sant’Ippolito. Il giorno dopo si sono esibiti i Violet Clouds & Flowers Quartet (Daniele D’Alessandro polistrumentista, Pierangelo Lapadula tastierista, Raffaele Irenze scrittore, Vincenzo Paolino pianista e direttore artistico e organizzativo del festival) creando avvolgenti immagini di stile classico e contemporaneo.

Il cantautore Nicolò Fabi, chiude il festival con il suo Solo Tour dipingendo visioni poetiche con i suoi testi introspettivi e delicate sonorità di chitarra e pianoforte.

In un’atmosfera trasognante, le note accompagnano l’evoluzione della luce, in armonie cromatiche, dal tramonto alla notte.

Il cantautore romano intona vecchi e nuovi successi tratti dal suo ultimo album Meno per meno che celebra i suoi venticinque anni di carriera. Un lungo viaggio artistico, che definisce “degno”, con più di 90 canzoni, 9 dischi in studio, 2 targhe Tenco per “Miglior Disco in Assoluto”, in cui ha saputo sperimentare e scovare nell’essenza delle parole. “Perché l’arte diventa tale se riesce a dare luce e valore agli altri”, dice Fabi.

L’arte non è una posa ma è resistenza alla mano che affoga.

Il cantautore dice di spingersi sul filo della commozione e la tensione che si crea, tra il cadere e il rimanere in piedi, rende la sua musica viva ed intensa.

In continua sperimentazione, Niccolò Fabi “silenziosamente ha costruito” la sua identità cantautorale creando un posto di rilievo nella scena musicale italiana.   

La sua musica vibra attraverso le foglie appisolate sui laghi, amplificando una magia che già primordialmente appartiene a quei luoghi.

E quei luoghi sanno accompagnare e restituire la bellezza che gli viene donata.

Per ogni cosa c’è un posto, ma quello della meraviglia è solo un po’ più nascosto. Sembra scritto per questo scenario etereo, da qui possiamo scorgere il tesoro alla fine dell’arcobaleno.

Foto di Giovanni Marino

 

 

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Attrice e critica cinematografica e teatrale, è laureata in Scienze della Comunicazione e in Filologia moderna. Diplomata in recitazione cinematografica presso la Vision Academy e Studio Cinema Film & Theatre Institute di Roma. Ha lavorato in diverse produzioni cinematografiche, televisive e teatrali. Scrive di cinema e teatro su diversi magazine on line. Ha insegnato Storia e critica del Cinema presso Unilabor e Liceo artistico. parte del direttivo del Cineclub Vittorio De Sica- Cinit che organizza mostre cinematografiche, lezioni e laboratori di cinema nelle scuole e nelle carceri. Ha presentato film e si è occupata delle relazioni esterne in diversi eventi e festival di cinema (Foggia Film Festival, Monticchio CineLaghi).