“Nuovo Olimpo” di Ferzan Ozpetek

Nuovo Olimpo, ultima fatica di Ferzan Ozpetek, è un film drammatico, tratto da una storia vera ed autobiografica, presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma.

Nella Roma fine anni ‘70, commistione di eterna bellezza e accese proteste socio-politiche, uno studente di medicina marchigiano, Pietro (Andrea Di Luigi), conosce l’aspirante regista Enea (Damiano Gavino). Tra i due nascerà un amore, destinato però ad un percorso lungo e tortuoso, che porterà i protagonisti persino a perdersi di vista.

“Nuovo Olimpo” è il nome di una sala cinematografica destinata alla proiezione di classici, al contempo luogo di incontro tra omosessuali. 

È la cinefilia a caratterizzare la pellicola in tutta la sua durata: da un lato celebri film italiani ed una diva, Anna Magnani, dall’altro (in maniera più celata) Pedro Almodovar. Il regista spagnolo viene infatti citato certamente per il tema e il modo in cui questo viene affrontato, grazie alla colonna sonora (splendida) e ad un fotogramma che appare come un vero e proprio remake di Parla con lei (2002).

In quest’amore complesso grande importanza hanno anche le donne, a due di loro infatti Ozpetek dedica l’opera: ottime le interpretazioni di Luisa Ranieri, Aurora Giovinazzo e Greta Scarano. Vi è inoltre un’altra figura femminile, la cui funzione diventa via via sempre più notevole, nonostante un velo di impalpabilità: Mina, ulteriore rimando ad un altro film di Almodovar, Dolor y Gloria (2019).

Nuovo Olimpo è un film ben realizzato e interpretato, e, nonostante non racconti nulla di nuovo, è evidente che il regista narri qualcosa di sincero e reale, con il proprio inconfondibile stile. Purtroppo risente visivamente fin troppo del legame con le piattaforme di streaming e nella prima parte alcune scene potrebbero risultare prolisse; rimane però una pellicola godibile.