“Oppenheimer” di Christopher Nolan

© Universal Studios. All Rights Reserved.

Oppenheimer, il dodicesimo film diretto da Christopher Nolan, non è un biopic. È un thriller politico e psicologico con cui il regista britannico porta sullo schermo una delle sue ossessioni: la figura potente ed enigmatica di Robert J. Oppenheimer, il “padre della bomba atomica”.

Robert Julius Oppenheimer è un geniale fisico teoretico e Nolan ne racconta brevemente gli anni di Università, i trionfali inizi di carriera,  l’arrivo alla direzione del Progetto Manhattan per la realizzazione della prima  bomba atomica testata nel Trinity Test il 16 luglio 1945. Appena tre settimane dopo, la bomba atomica venne sganciata sulle città giapponesi di Hiroshima e Nagasaki, decretando la fine della Seconda Guerra Mondiale. E tuttavia i dubbi espressi dallo scienziato dopo il 1945 non piacquero al governo americano, che tentò di screditarlo, accusandolo di essere comunista.

Basato sul bestseller di Kai Bird e Martin K. Sherwin American Prometheus: The Triumph and Tragedy of J. Robert Oppenheimer , Oppenheimer è narrato su due piani temporali – mentre depone durante una audizione e mentre ricorda le fasi del Progetto Manhattan – che corrispondono a due binari narrativi e a due prospettive, identificate visivamente dall’uso del colore e del bianco e nero. Il colore è l’esperienza soggettiva di Oppenehimer, il vero nucleo del film. Il bianco e nero ne racconta le conseguenze,  attraverso il percorso politico di Lewis Strauss (Robert Downey Jr) – membro fondatore della Commissione per l’Energia Atomica degli Stati Uniti – e gli interrogatori di Oppenheimer durante le audizioni per la sicurezza nazionale.

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In Oppenheimer ci sono tutti gli elementi di Nolan: una linea temporale frammentata ad arte, le riprese Imax (solo 30 cinema in tutto il mondo possono comunque ospitare 17 chilometri e 270 grammi di pellicola per mostrare un’immagine con una risoluzione dieci volte superiore ai comuni standard, ovvero la migliore mai realizzata), il non uso della computer grafica, il suono specificamente mixato per enfatizzare al massimo le basse frequenze e fare avvolgere lo spettatore dalla colonna sonora del Premio Oscar® Ludwig Göransson.

E naturalmente il fascino della fisica, una delle passioni di Nolan (basti pensare ai precedenti Tenet, Inception, Interstellar).

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Il film dedica una minima parte alla gioventù di Oppenheimer, per concentrarsi sul suo reclutamento come direttore del Progetto Manhattan da parte del pragmatico generale Leslie Groves (Matt Damon in gran forma, unico personaggio a potersi permettere di strappare un sorriso, sospeso tra spavalderia e ironia) e sul percorso di ricerca e organizzazione del Trinity Test in New Mexico: una versione cinematografica della prima esplosione atomica, realizzata da esperti di effetti speciali, senza uso di computer grafica. Nolan non tralascia le relazioni sentimentali di Oppenheimer: la prima fidanzata e attivista del partito comunista Jean Tatlock (Florence Pugh) e il rapporto con la moglie Kitty (Emily Blunt) una biologa e botanica relegata al ruolo di casalinga e moglie nel deserto – con scene girate nella vera residenza di Oppenheimer a Los Alamos –  che sostenne Oppenheimer fino alla fine.

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Noi spettatori siamo nella stanza dei bottoni, pronti a interagire con gli scienziati, come loro consci della “terribile possibilità” che l’esplosione potesse innescare una reazione a catena e distruggere il mondo . Il sito del Trinity Test è ricostruito nel New Mexico, compresa la torre alta 30 metri e il bunker a distanza.

Oppenheimer pone molte domande, ma non dà altrettante risposte. Costruito come un puzzle, il cui pezzo più importante è il Trinity Test, non è solo un thriller politico – lo è senz’altro negli ultimi 60 dei 180 minuti di durata del film – ma è un thriller nella costruzione del dubbio nella mente di Oppenheimer, fino all’ultimo preoccupato che l’esplosione potesse scatenare la “terribile potenza”. Una possibile fine del mondo che divenne tale non nel senso temuto dal fisico, ma dal punto di vista politico. Nolan racconta tutto questo usando ancora una volta il tempo come strumento per spostarsi tra l’entusiasmo del giovane studente, l’eccitazione della ricerca e della scoperta e infine i dubbi e i dilemmi che lo perseguitarono dopo le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki.

Il racconto appassionante di quella scoperta e di quegli anni, della necessità di arrivare prima dei Nazisti (“So cosa vuol dire se i Nazisti hanno una bomba”) e dell’antagonismo con i sovietici è anche un epico racconto del rapporto di potere tra politica e scienza.  Però tutto è filtrato dal punto di vista dello scienziato che volle essere anche politico, dalla sceneggiatura scritta in prima persona da Nolan, che cerca di  renderne la complessità: “Guardiamo la storia dalle sue spalle, siamo nella sua testa, ovunque andiamo siamo al suo fianco” dice Nolan.

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Il direttore della fotografia Hoyte van Hoytema cattura con i primi piani la perfetta interpretazione dell’attore irlandese Cillian Murphy (qui per la prima volta protagonista alla sesta collaborazione con Nolan), ma Oppenheimer deve molto anche a Robert Downey Jr., e a un cast stellare di non protagonisti, in cui si fa prima a dire chi non c’è: Emily Blunt e Florence Pugh nei ruoli delle due donne nella vita di Oppenheimer, Kenneth Branagh come Niels Bohr, mentore di Oppenheimer, Josh Hartnett nei panni del collega Ernest Lawrence, e ancora Rami Malek, Casey Affleck; Jason Clarke – l’avvocato Roger Robb – protagonista di un serrato duello verbale con Emily Blunt-Kitty. Per non dire di Gary Oldman nel cameo del presidente Truman, che ordinò al suo staff di non voler mai più vedere lo scienziato, e Tom Conti-Albert Einstein, in due brevi momenti cardine del film

Oppenheimer non è un film facile, ma è un sontuoso, ambizioso progetto narrativo che tiene incollati alla sedia per 180 minuti, da vedere assolutamente al cinema, possibilmente in lingua originale.

#soloalcinema  #linguaoriginale

Titolo originale: Oppenheimer
Regia: Christopher Nolan
Interpreti: Cillian Murphy, Robert Downey Jr, Matt Damon, Emily Blunt, Florence Pugh, Kennet Branagh, Benny Safdie, Rami Malek, Casey Affleck, Jason Clarke, Gary Oldman, Tom Conti,
Sceneggiatura: Christopher NOlan
Durata: 180 minuti
Distribuzione: Universal
Sito ufficiale: https://www.oppenheimer-ilfilm.it/
Uscita (cinema): 23 agosto 2023