Dal 14 al 25 settembre si terrà il 66° Festival Internazionale di Musica Contemporanea intitolato Out of Stage, diretto da Lucia Ronchetti e prodotto dalla Biennale di Venezia.

300 artisti in scena peruna larga prospettiva del teatro musicale d’oggi e del ruolo delle nuove tecnologie. Concerti scenici, installazioni sonore immersive, opere radiofoniche, letture performative, performance sperimentali, e molto altro ancora per una scena mobilissima che Lucia Ronchetti mette in stretto collegamento con lo sperimentalismo dell’opera barocca veneziana. Ecco che Out of Stage porta lo spettatore in pellegrinaggio attraverso i luoghi storici di Venezia. Le nuove produzioni di teatro musicale saranno presentate, oltre che negli spazi dell’Arsenale, al Teatro La Fenice, nel Salone Sansoviniano della Biblioteca Marciana, nella Basilica di San Marco, nella Sala capitolare della Scuola Grande di San Rocco, al Teatro Goldoni, fra gli altri.

Leone d’oro alla carriera del Festivalè Giorgio Battistelli, di cui verranno presentati tre lavori fondanti del teatro musicale sperimentale: Jules Verne, che torna in scena nella versione italiana in apertura di Festival il 14 settembre, interpreti i carismatici percussionisti di Ars LudiAntonio Caggiano, Rodolfo Rossi, Gianluca Ruggeri – destinatari del Leone d’argento; lo strepitoso Orazi e Curiazi  il 17 settembre; infine Experimentum Mundi, con le oltre 800 repliche in tutto il mondo, che concluderà il Festival il 25 settembre in un nuovo allestimento.

Molti i nuovi lavori di teatro musicale sperimentale commissionati dalla Biennale ad alcuni dei più incisivi compositori contemporanei: Simon Steen-Andersen che opera un originalissimo remix di Monteverdi in The Return; Helena Tulve, che in Visions integra i frammenti di una sacra rappresentazione al Vangelo gnostico di Maria Maddalena; Annelies Van Parys che ritaglia i madrigali di Adriano Banchieri in Notwehr; Michel van der Aa, che nell’erosione delle acque di The Book of Water rievoca i paesaggi acquatici dell’Andromeda di Francesco Manelli; Paolo Buonvino che in Çiatu raccoglie il crogiuolo di culture, di lingue, di ritmi mediterranei.

Saranno in prima italiana, co-prodotti dalla Biennale con altre istituzioni europee, i lavori di Alexander Schubert, Ondřej Adámek e della giovane compositrice giapponese Rino Murakami, che insieme al coreografo e regista Éric Oberdorff e all’ensemble di musicisti e performer N.E.S.E.V.E.N. cercano di dare nuova fisicità e nuova autenticità alla musica e al modo di interpetrarla.

Ci saranno, inoltre, le voci del compositore curdo-iraniano Mehdi Jalali, della statunitense Yvette Janine Jackson, rappresentante dello sperimentalismo afro-diasporico, di Klein, performer nigeriana attiva a Londra, e le voci del gruppo di compositori nativi americani messo in luce dal progetto collettivo dello Shenandoah Conservatory. “Tutti artisti – scrive Lucia Ronchetti – che restituiscono al teatro musicale contemporaneo, in forme mutuate dalla creazione musicale pop e dalla ricerca compositiva non-accademica, la denuncia di spoliazioni, di soprusi, di negazione dei diritti, di mancato riconoscimento e rispetto dell’identità sessuale, che sono tuttora sotto i nostri occhi. La Biennale Musica 2022 vuole offrire un luogo per esprimersi ad alcune di queste voci, sollecitandole a sperimentare forme esecutive nuove”.

Per Biennale College si potranno ascoltare i lavori di Paul Hauptmeier, Timothy Cape e Daniil Posazhennikov, Gemma Ragués, Tania Cortés e Jacopo Cenni mentre Kathryn Vetter, Dafne Paris, Federico Tramontana, Esther-Elisabeth Rispens formeranno l’ensemble interprete dei lavori di teatro strumentale di Aperghis, Sarhan e Bauckholt.

Infine, uno spazio acustico virtuale all’ingresso dell’Arsenale e a Forte Marghera (Padiglione 51): è Le Cas de l’Hippocampe, progetto nato nel Centro di Informatica Musical Multimediale della Biennale di Venezia (CIMM)grazie alla sapienza creativa di Thierry Coduys che realizza una scena sonora immersiva insieme a una squadra di specialisti.

Ritornano, dopo il successo dello scorso anno, le “Lezioni di Musica” di Rai Radio 3, in diretta dalla Sala delle Colonne, sede della Biennale, con Giovanni Bietti e la cura di Paola Damiani nei due week-end del Festival.

Seconda edizione anche per il Premio della giuria degli studenti: 14 giovani musicisti under 25, provenienti dai Conservatori di tutta Italia – di Bari, Campobasso, Castelfranco, L’Aquila, Padova, Pesaro, Potenza, Roma, Rovigo, Torino, Trieste, Venezia, Verona e Vicenza – e sotto la guida del drammaturgo e storico della musica Guido Barbieri, assegneranno il Premio alla miglior produzione di teatro musicale e il Premio alla miglior performance tra quelle in programma.

INFORMAZIONI: acquisto dei biglietti online (www.labiennale.org) e nei punti vendita della Biennale: Ca’ Giustinian (10.00>17.00), Infopoints ai Giardini e all’Arsenale (11.00>19.00), un’ora prima dell’inizio degli spettacoli presso la biglietteria dedicata all’Arsenale