Se di commedie amare sul cancro ne hanno già fatte a bizzeffe, un buon 90% di queste è passato per il Sundance Film Festival, e non fa certo eccezione Paddleton, ultima fatica di due protagonisti del cinema indipendente come i fratelli Jay e Mark Duplass (qui entrambi produttori, con Mark che si divide anche tra il ruolo di attore protagonista e quello da sceneggiature) presentato al noto festival americano lo scorso gennaio e disponibile su Netflix dal 22 Febbraio scorso. Protagonista di questa dramedy un po’ già vista ma ben orchestrata è Michael (Mark Duplass) impiegato dalla vita al limite del monotono, che dopo aver scoperto di essere gravemente malato di cancro, si trova costretto a scegliere di intraprendere una breve e costosa terapia che lo porterà in poche settimane alla morte.

A seguirlo e sostenerlo in questo dolorosissimo percorso sarà affiancato dai più improbabile dei compagni di viaggio, vale a dire il vicino di casa (nonché unico amico) Andy (Ray Romano), altrettanto solitario e insolito personaggio con cui si troverà ad affrontare lunghe traversate in macchina da una farmacia all’altra. Così di primo acchito potrebbe sembrare un clone dei vari Quel fantastico peggior giorno della mia vita, 50 e 50, Funny People, Other People e un’altra decina di commedie agrodolci più o meno recenti con al centro il cancro, se non fosse per la ventata di originalità data dalla scelta di immergere in una storia tanto drammatica quanto già vista due protagonisti completamente fuori dal mondo, due analfabeti emotivi che si trovano costretti a imparare da capo l’affettività in un ambiente e in un momento al limite dell’ostile tra farmacie e bar di provincia popolati da personaggi altrettanto fuori dal mondo con cui i due protagonisti si intratterranno in dialoghi surreali e tragicomici (che sono forse il pregio principale di tutto il film).
La pesantezza data dal tema si sente, sebbene sia levigata dai toni e dalla lunghezza modesta della pellicola (appena un’ora e mezza), ma ciò nonostante Paddleton riesce ad essere comunque un esempio classico e plastico della poetica (e chiamandola così forse gli facciamo un complimento) dei fratelli Duplass, a cui forse non sono stati riconosciuti a sufficienza dieci anni di pellicole più o meno riuscite che però a modo loro hanno sempre contribuito a tenere in vita un settore sempre più a rischio di estinzione come quello del cinema indipendente. Insomma, pur senza guadagnarsi un posto nell’olimpo dei film dei fratelli Duplass, Paddleton resta un film valido e interessante che non ha nulla da invidiare ad altre commedie amare disponibili su Netflix.