“Perfect Days” di Wim Wenders

Hirayama inizia ogni giorno della sua via con una routine perfetta. Esce con un sorriso sulle labbra – che ci sia sole o pioggia – e si dedica con passione e scrupolo al suo lavoro di addetto alle pulizie dei bagni pubblici di Tokyo. In auto ascolta musicassette degli anni Sessanta e Ottanta; quando termina il lavoro si dedica alle piante, alla musica, alla lettura e a tutte quelle piccole cose che possono regalargli un sorriso.

Può apparire una vita noiosa, quella di Hirayama, ma una serie di visioni e di incontri ci rivelano qualcosa in più del suo passato, probabilmente privilegiato e ricco, e della  sua decisione di diventare un pulitore di bagni pubblici, una attività che ha una connotazione molto diversa da quella da noi percepita in Occidente. Innanzitutto – spiega il regista tedesco – i bagni sono una forma di servizio pubblico: Wenders  li ha definiti dei “piccoli santuari di pace e dignità , essenza della cultura giapponese dell’accoglienza“ e chi se ne prende cura è tenuto in grande considerazione, malgrado si tratti di un lavoro modesto.

Da questa premessa Wim Wenders sviluppa una poesia per immagini, con una magnifica colonna sonora – Kinks, Van Morrison, Patti Smith , Velvet Underground  e naturalmente Lou Reed – che diventa inno e ode alla semplicità e alla bellezza delle piccole cose che ci circondano.

La bellezza di Perfect days sta nella raffinata semplicità dello sguardo del regista: la routine sempre uguale mattina e sera viene ripresa ogni giorno  da una diversa angolazione. Perché ogni giorno è si uguale nella routine di Hirayama, ma è anche diverso: perché la natura può regalare un germoglio di acero da aggiungere al proprio piccolo vivaio personale, o far incontrare un senzatetto che danza al parco o essere sorpresi dall’arrivo di una nipote teen ager con cui scambiare qualche – rara – parola, o ancora offrire la giusta luce per fotografare gli alberi con una vecchia macchina fotografica, o mangiare in un piccolo ristorante nel giorno libero, Ogni oggetto, ogni gesto viene dipinto da Wenders come se la vita fosse prodiga di piccole cose che possono donare la felicità e riempire la vita solitaria di un uomo che però non prova solitudine.

Il film, che segna il ritorno in Giappone di Wim Wenders dopo quasi trent’anni da Tokyo-ga (1985, documentario sul regista Yasujiro Ozu) è stato girato interamente nel quartiere Shibuya di Tokyo e le strade, i parchi, gli stessi bagni pubblici sono lo sfondo unico su cui questa storia si sviluppa come uno spartito musicale e che rappresenta il Giappone agli Oscar 2024 nella sezione Miglior Film Internazionale.

Magnifica l’interpretazione di Koji Yakusho che ha meritatamente vinto il premio come miglior attore al Festival Di Cannes.

Fatevi un bel regalo e andate a scoprire al cinema (possibilmente in lingua originale, la musicalità del giapponese ha un suo ruolo nei pochi dialoghi di Perfect Days) che si può essere soddisfatti e sorridere alla vita: un bellissimo film pieno di speranza.

Bentornato, Wim Wenders!

Titolo originale Perfect Days
Regia: Wim Wenders
Sceneggiatura : Wim Wenders, Takuma Takasaki
Interpreti: Koji Yakusho, Tokio Emoto, Arisa NAkano, Aoi Yamada, Yumi Aso
Durata: 124 minuti
Paese: Giappone
Anno: 2023
Uscita Italia (cinema): 4 gennaio 2024