Molto teatrale e con qualche reminiscenza di “Carnage” di Romani Polanski (del 2011), questa commedia prende spunto dal Covid e dall’obbligo per i conviventi di rimanere rigorosamente chiusi in casa insieme per evitare e ridurre i rischi del contagio. A futura memoria dell’epidemia del 2020 ricordo che quell’imposizione è toccata davvero a moltissime famiglie.

Nella fattispecie la pandemia coglie Marta e Lorenzo, una coppia di professionisti benestanti, quasi arrivati ai cinqant’anni, senza figli. Il “lockdown” li coglie proprio alla viglia della separazione, poco prima che Lorenzo raggiunga Alessia, la donna con la quale intendeva iniziare una nuova convivenza. I coniugi forzati trascorrono dunque i 14 giorni imposti dalla quarantena rivangando i loro quindici anni di vita insieme, rinfacciandosi difetti e patimenti, a volte con compiaciuto sarcasmo, a volte con ironica amarezza.

Qui il tema è la coppia, con i problemi della vita in due: la monotonia delle abitudini, il calo dell’attrazione portato dalla confidenza quotidiana, tradimenti, ripicche, la distanza che l’abitudine stessa può creare, le incomprensioni, il dare troppo per scontata la presenza dell’altro…. Ma anche con la scoperta (o la riscoperta) di aspetti nonostante tutto ancora ignoti o inesplorati del partner.
Si può essere d’accordo o no sulla validità, sul significato e sulla necessità stessa della vita di coppia (chi scrive personalmente non lo è), tuttavia si resta attratti dalla avvincente capacità dialettica dei dialoghi, serrati, intensi, ben argomentati, sempre colti, eleganti, non volgari. Si è catturati dall’intensità della recitazione e dell’espressività dei corpi e dei volti che sanno esprimere le emozioni interne accompagnandole con le parole.
Tratta dall’omonimo romanzo dello scrittore, sceneggiatore, regista e traduttore napoletano Ivan Cotroneo, scritto con Monica Rametta, questa commedia è interpretata con grande efficacia da una coppia anche nella vita: Carlotta Natoli (Roma, 1971) e Thomas Trabacchi (Milano 1965).

“A tutti coloro che non hanno avuto il tempo di passare insieme quattordici giorni prima di separarsi” è la dedica del film. Per chi ci crede, l’amore forse si può riaccendere. O non si spegna mai davvero.
Il film è stato presentato fuori concorso al 39° Festival del Cinema di Torino – TFF 2021.