Una prova interessante e convincente del regista tedesco Christian Petzold, classe 1960, già molte volte in concorso alla Berlinale ma finora senza aver mai raggiunto per l’Orso d’Oro, e che con questo film si aggiudica un Orso d’Argento alla 73° edizione del festival.
La vicenda si svolge in una località di villeggiatura sul mare del nord, dove Leon (Thomas Schubert ) e Felix (Langston Uibel ) intendono trascorrere un vacanza nella casa di famiglia di quest’ultimo e intanto trovare ispirazione per il loro rispettivo lavoro, scrittore il primo e fotografo il secondo.

Ma da subito un inconveniente – l’auto in panne – rivela come i due siano diversi, fisicamente e caratterialmente: il primo è sovrappeso, imbranato e sempre a disagio, il secondo è atletico, svelto e capace di sistemare ogni cosa.
Nel corso della vicenda, si nota come i due siano metafore viventi di due diverse e opposte visioni della vita stessa. Leon ha scarsa empatia con gli altri, tende a isolarsi come un bambino viziato che pretende di avere tutte le attenzioni su di sé ed è come ingessato dai suoi pregiudizi. Al contrario Felix mostra una cordialità spontanea e generosa, senza assolutamente nessun tipo di pregiudizio o senso di inferiorità, men che meno per il colore della sua pelle.
Quando Helmut (Matthias Brandt), l’editore del prossimo romanzo di Leon, si reca da lui per discutere del progetto editoriale, lo scrittore è furente di invidia per l’interesse che destano nell’uomo sia Felix, con le sue fotografie, sia gli altri due amici che nel frattempo Felix ha spontaneamente coinvolto: Nadja (Paula Beer, vincitrice dell’Orso d’Argento alla Berlinale 2020 come miglior protagonista nel film Undine, del medesimo regista), una studentessa di letteratura appassionata di Heinrich Heine;  e Devid, scritto proprio così, come su usava un tempo nella ex Germania Est (Enno Trebs).

Nel frattempo un colossale incendio sta devastando la foresta alle loro spalle. “Il vento soffia da nord, il fuoco non arriverà fin qui” si dice, e così ripete Leon a Helmut per non distrarlo dal progetto sul suo romanzo, sottovalutando però gravemente l’effettiva gravità della situazione.
“Ma non ti accorgi di quello che succede intorno a te?”, grida Nadja a Leon, che non sa agire o lo fa sempre nel momento meno opportuno: costui infatti ha trovato il coraggio di dichiarare il suo amore a Nadja proprio nel momento che il vento è cambiato e si sta svolgendo una duplice tragedia: l’incendio devasta il bosco e assale i suoi amici che erano andati a recuperare l’auto in panne, e Helmut ha un malore e Nadja intuirà subito dopo che è un cancro.
Eppure, c’è una speranza anche per un perdente Leon, che può e deve trovare il suo modo di esprimersi: se nella vita reale è sempre fuori tempo, potrà fermare il tempo nella scrittura, se saprà dar fuoco anche un po’ al suo cuore e guardare al di là del suo solito raggio visivo.

Una curiosità: la vicenda si svolge nei luoghi dove il noto scrittore tedesco Uwe Johnson è vissuto e ha scritto e nel film Leon prende in giro la cameriera che pronuncia il cognome dello scrittore con la J all’inglese anziché con la I alla tedesca.

Presentato in anteprima italiana fuori concorso al Torino Film Festival 2023, sarà nelle sale italiane dal 30 novembre distribuito da I Wanted.