La prima edizione del Salone Nautico di Venezia (18 – 23 giugno 2019) vede come protagonisti non solo le imbarcazioni ma anche anche una serie di installazioni legate alla Biennale. Una scelta che certamente viene apprezzata dagli armatori di grandi yacht, che spesso sposano la passione per l’arte contemporanea e lo yachting.
Cinque sculture monumentali dell’artista Igor Mitoraj sono esposte negli spazi espositivi dell’Arsenale per tutta la durata di questo evento esclusivo. Presentate dalla Galleria d’Arte Contini, le opere rappresentano frammenti di un passato, con corpi e volti d’ispirazione tipicamente ellenica. Sono il punto di partenza per una riflessione su temi senza tempo come l’amore, il desiderio, la femminilità ma anche la solitudine e la sofferenza.
La Tesa 102 ospita Aquae, il futuro è nell’oceano. Dedicata ad illustrare le principali caratteristiche dell’ambiente marino, con particolare attenzione all’utilizzo e alla conservazione delle sue risorse per uno sviluppo sostenibile.
Grazie a esperimenti, attrezzature scientifiche, modelli in scala e video installazioni, sono descritte le principali caratteristiche dell’ambiente marino. Una mostra che si chiude simbolicamente con una riflessione sul futuro e la salvaguardia degli oceani e sulla necessità di adottare comportamenti e pratiche virtuose.
Alla Tesa 113 troviamo MUVE Yacht Projects. Una mostra dei progetti di imbarcazioni di ogni tipologia e materiale, esito della selezione del Bando indetto da Fondazione Musei Civici di Venezia congiuntamente al Comune di Venezia e Vela spa. Nella stessa sede Arena Tech Lab, una iniziativa dedicata alla formazione che vede partecipare tra gli altri il Politecnico di Milano PoliDesign e l’Università di Coventry.
Marittima, ieri e oggi: tra riqualificazione ed innovazione, in Area Scali, è il titolo di una mostra fotografica promossa da Venezia Terminal Passeggeri con il patrocinio di Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale. Gli scatti definiscono il perimetro di questa opera dal rilevante impatto urbanistico che ha trasformato il vecchio porto commerciale storico della Marittima in una struttura polifunzionale e all’avanguardia a livello mondiale.
Nei pressi del bacino di carenaggio piccolo, è allestita la mostra Il trasporto pubblico a Venezia che ripercorre, attraverso modelli, disegni tecnici, cimeli e documenti storici contestualizzati all’interno di una linea del tempo, la storia del trasporto pubblico a Venezia dal 1882 ai giorni nostri.
Allo Spazio Modelli – Thetis troviamo la mostra fotografica Vivere sull’acqua che raccoglie immagini provenienti dall’Archivio Fotografico Giacomelli del Comune di Venezia.
L’Arsenale durante il Salone Nautico è anche una sede espositiva d’arte contemporanea dove trovano posto alcune mostre e installazioni collaterali della Biennale. E’ anche questo un viaggio tra le nuove tendenze artistiche fra cui la mastodontica scultura di Lorenzo Quinn, Building Bridges, che campeggia nel piccolo bacino di carenaggio. La tesa 99 ospita anche una personale dell’artista italo americano, mentre in area scali si può visitare Hello Goodbye, installazione di Marco Lodola che prende il nome dalla leggendaria canzone dei Beatles.
Punto delle partenze interrotte, allestita presso la Tesa 100, espone opere di tre artisti di caratura internazionale nati e cresciuti a Dubrovnik: Izvor Pende, Slaven Tolj e Mariana Pende.
In Dante Veritas è il titolo della mostra di Vasily Klyukin, filantropo, inventore e designer russo ora passato all’arte, promossa da The State Russian Museum presso la Tesa 94, in Area Scali. 32 grandi sculture in acciaio di forte impatto ispirate alla Divina Commedia di Dante: uno scenario apocalittico che vuole far riflettere sui problemi che affliggono l’umanità, rappresentando vizi e peccato sotto una ‘luce’ molto speciale.
Un richiamo all’assunzione di responsabilità da parte dell’uomo per i danni causati all’ambiente. Allo Spazio Thetis Friends, dove artisti, curatori, galleristi, accomunati da una frequentazione comune, danno il titolo ad una collettiva.