“Hai mai l’impressione di essere nel posto sbagliato?” è la domanda che pone e si pone Adam in Sky Peals, lungometraggio d’esordio di Moin Hussain presentato in concorso nella Settimana Internazionale della Critica della Mostra del Cinema di Venezia. Adam fa i turni di notte in un fast food della stazione di servizio Sky Peals Green, situata in una lugubre e tetra cittadina. Per metà inglese e per metà pakistano, non ha contatti con il padre da vent’anni e anche il rapporto con la madre non è dei migliori. Quando viene a sapere che il padre è stato trovato morto proprio nel parcheggio della stazione di servizio, decide di indagare su questa figura che per lui è poco più che uno sconosciuto.

Andando a fondo del passato del padre, scopre che questi era convinto di non essere umano, ma di appartenere a una razza aliena. In un primo momento Adam trova che l’idea sia ridicola ma una serie di strane circostanze iniziano a fargli pensare che non sia solo una fantasia. E se fosse un alieno anche lui?

Con Sky Peals Moin Hussain confeziona un film straordinariamente efficace, reso ancor più notevole dal suo essere un esordio. Il regista sfrutta al meglio le ambientazioni fredde e cupe della cittadina – un luogo in cui tutti sembrano essere di passaggio – attraverso suggestivi giochi di luci e ombre che provocano una costante sensazione di inquietudine. E se la palette dei colori e le scelte di fotografia restituiscono al meglio la sensazione di disagio, altrettanto fa la straniante colonna sonora. Ci sentiamo spaesati, disorientati, esattamente come Adam, che non ha amici e affetti e che vive in uno stato di alienazione da tutto e tutti, rapportandosi agli altri più con timore che con fiducia.

La scoperta delle convinzioni del padre apre un vero e proprio vaso di Pandora, che cambia la vita e il precario equilibrio di Adam, in una spirale sempre più angosciante. È un debutto coraggioso quello di Hussain, in cui la parabola del protagonista diventa metafora per parlare di senso di appartenenza e identità culturale. Un racconto affascinante che sfrutta il genere fantascientifico per mettere sul piatto un’interessante riflessione su un tema cardine nella società contemporanea.