Mariafrancesca Venturo, una laurea in Arti e Scienze dello Spettacolo, un lungo curriculum di lavori: attrice, studentessa di teatro, animatrice, barista, portinaia, commessa, pasticciera, e di libri sul poeta Edoardo Sanguineti, sulla sindrome dello shopping e sul metodo Montessori. Ora vive a Roma e fa la maestra.
Sperando che il mondo mi chiami, attraverso la sua protagonista, la maestra Carolina, racconta il mondo degli insegnanti in attesa del passaggio di ruolo. Carolina ha vinto il concorso da anni, ma è ancora precaria, passa le giornate con il cellulare in mano in attesa di essere chiamata per qualche supplenza, di un giorno o di un mese, per “completare la tessera punti e vincere un tesoro che chiama lavoro”.
Giornate che si ripetono uguali, la sveglia, il saluto ai genitori, il telefono che squilla e una nuova scuola dove “combattere”, e nuovi alunni, nuovi piccoli mondi, che entrano nel cuore e che poi deve lasciare. E così “accumula punteggi, titoli di studio, giorni di lavoro”. Per Carolina insegnare è una missione “insegnare è come imparare per sempre”. Un po’ una figlia d’arte, Carolina discende da maestri e insegnanti, come l’amata nonna, che le racconta di altre epoche, di un altro tipo di scuola, ricordi reali, ma che oggi sembrano favole.
Sperando che il mondo mi chiami è il racconto di un attesa giornaliera, fatta di studi, master, concorsi e del sorriso di tanti bambini che chiedono di essere ascoltati. Un romanzo speciale sull’attesa struggente e straniante, logorante di un lavoro, sulla conquiste quotidiane, sulla vita privata arricchita da tanti personaggi (ce ne sono tanti e di tutti i tipi). Mariafrancesca Venturo regala al suo lettore una scrittura curata e appassionata, ricercata e al tempo stesso spontanea perché trascrive esperienze di vita vera.
Mariafrancesco Venturo, Sperando che il mondo mi chiami, Longanesi 2019, pp 432, € 16.90