Manca poco all’Ora Zero.
Venerdì 19 luglio sulla piattaforma Netflix sarà disponibile la Terza Stagione de La Casa di Carta, serie tv spagnola che ha spopolato nel mondo, diventando un fenomeno di costume con marcati risvolti politici.
Otto ladri si barricano nell’edificio della Zecca spagnola con alcuni ostaggi, mentre una mente criminale – Il Professore – manipola la polizia per mettere in atto il suo piano. Questa la sinossi in breve delle prime due parti.
La serie del 2017, creata da Álex Pina, una volta giunta sullo streaming di Netflix ha sfondato il muro del successo. E’ una delle serie più viste in assoluto (in ben 190 paesi!).

Il trailer della Terza Stagione lascia già intuire le premesse. Dopo due anni, per una disattenzione, Rio viene catturato e imprigionato in luogo sconosciuto. Tokyo contatta il Professore, il quale riunisce la banda per salvare uno di loro! Il piano è fare molto rumore, non nascondersi, vestire di nuovo i panni della resistenza. Ma dopo la Zecca di Stato, come possono richiamare l’attenzione? Qui torna in causa Berlino. O meglio un suo vecchio piano…

Abbiamo incontrato il cast e visto i primi due episodi della Terza Stagione. Come hanno detto gli attori presenti alla conferenza stampa – Ursula Corberó/Tokyo, Miguel Herran/RioEsther Acebo/Stoccolma, Jaime Lorente/Denver, la new entry – di cui non sappiamo ancora nulla – Luka Peros/Marsiglia – “il pubblico voleva sapere che fine avevano fatto i rapinatori e l’abbiamo accontentato”.
Tutti concordi nel dire che ora grazie a Netflix il budget è nettamente maggiore, quindi hanno potuto fare di più, moltiplicare tutto quello che è piaciuto in precedenza.


L’unica cosa che non è cambiata è il loro “essere una squadra” come ha raccontato Ursula Corberò “Noi siamo una famiglia. E’ cambiato il mio personaggio, è meno bambina, è più donna e più paziente, ma è più cattiva se si arrabbia. E’ cambiato il budget, ma la fiducia reciproca e il lavorare insieme non è cambiato affatto!”


Miguel Herran ha aggiunto: “Il mio personaggio Rio, ha fatto tutto per amore, è maturato, è cambiato. In questa nuova stagione abbiamo potuto potenziare moltissimo tutti gli aspetti che erano piaciuti nella prima parte, tutto quello che sogniamo ora lo possiamo fare!”

Non possiamo che essere d’accordo, i primi due episodi li abbiamo visti col fiato corto, a volte ridendo altre volte stringendo forte il bracciolo della poltrona.

E’ stata annunciata una quarta stagione, ma vige il massimo riserbo, impossibile scucire loro qualche parola di più!

Avviamo parlato prima di serie fenomeno di costume e politico. Ebbene si: sono due i simboli utilizzati da questa serie tv a essere diventati e utilizzati come icone durante molte manifestazioni di opposizione al sistema  in giro del mondo: La maschera di Dalì “Non ci aspettavamo l’identificazione delle persone coi temi della serie, alcune hanno interpretato la maschera come simbolo di rivoluzione, del resto Dalì è l‘Artista che superato confini e abbattuto limiti. La sua maschera rappresenta la resistenza, non solo delle serie, ma di un ideale di resistenza“; e la canzone partigiana Bella Ciao “E’ un canto di origine antifascista – afferma Perso/ Marsiglia – ha un significato forte non solo in Italia ma in tutto il mondo. È diventato il simbolo di ribellione della gente nei confronti del sistema, delle banche che rubano, dei politici. La gente è stufa delle promesse non mantenute, della ricchezza nelle mani di pochi, è alla ricerca di eroi e questi Robin Hood che ribaltano l’idea del bene e del male sono quello che stanno cercando“.
Durante la conferenza stampa mancavano proprio Pedro Alonso/Berlino (che comparirà in alcuni flashback!) e Alvaro Morte/Il Professore. Alla domanda “Dov’è il Professore?” Il cast scherzando ha risposto: “È a Bogotà!”

Intanto Milano si prepara a proiettare al pubblico i primi due (di 8) episodi della terza stagione. Dove? Ma ovviamente in Piazza Affari dove è stata già montata un’enorme statua. Questa, cari spettatori, è la perfezione!