“Dal 2017, Suburra, in tre stagioni (6 episodi l’una), ha raccontato la piramidale trinità profana – Chiesa, Stato, Crimine.
La prima stagione ruotava attorno al Vaticano e all’acquisizione dei terreni di Ostia per la costruzione di un porto; la seconda stagione era incentrata sulla competizione per il potere politico sulla città con l’elezione di un nuovo sindaco, l’epilogo avrà come unico palcoscenico le strade di Roma, dove prenderanno vita nuove e inaspettate alleanze in una battaglia ricca di colpi di scena per determinare chi alla fine siederà sul trono di Roma”.
Da domani 30 ottobre sarà disponibile in 190 paesi del mondo l’atto conclusivo: la terza stagione, per la regia di Arnaldo Catinari, lo story editing di Giancarlo De Cataldo (autore del romanzo già ispirazione di un omonimo film Stefano Sollima nel 2015) e Carlo Bonini, la sceneggiatura di Ezio Abbate, Fabrizio Bettelli, Andrea Nobile, Camilla Buizza e Marco Sani.
È una resa dei conti tanto crudele quanto emozionante, piena di colpi di scena. Forse la migliore delle tre stagioni, con un finale tagliente, imprevedibile, perfetto.
“Ogni personaggio è solo con se stesso e davanti a un tempo che sta per finire” ha puntualizzato il regista Arnaldo Catinari “questi 6 episodi chiudono una storia, i personaggi giungono al momento in cui non hanno alternativa. Abbiamo sintetizzato il tempo perché fosse ineluttabile”.
Nel precedenti 12 episodi ogni personaggio si è creato il suo spazio, ora, in questi nuovi 6 il mondo di sopra viene a patti con quello di sotto, si fanno i conti per il futuro in una Roma dove c’è un Giubileo da accaparrarsi e lo spaccio da monopolizzare, in una Roma che “non si governa con le carte e nemmeno con le pistole, ma con il potere”.
“Quando ho iniziato quattro anni fa sono partito dal film e sono dovuto andare indietro per poi andare avanti – ha raccontato Alessandro Borghi durante la conferenza stampa – Aureliano e Spadino erano dei personaggi che dovevano trovare il loro spazio, anche all’interno delle loro famiglie, poi hanno trovato il potere e ora devono gestirlo. Penso al ragazzo biondo della prima stagione, oggi è una persona che ha trovato il suo posto”.
SINOSSI – Dopo il tragico suicidio di Lele, incapace di convivere con il senso di colpa generato dai crimini commessi, e l’inaspettato risveglio dal coma di Manfredi, capo del clan Anacleti, gli equilibri di potere tra tutti i personaggi sono di nuovo messi in discussione. La terza stagione si sposta tra le strade e i vicoli di Roma e provincia per raccontare ancora più da vicino il mondo del Crimine. Con l’elezione del nuovo sindaco di Roma e l’ascesa in Campidoglio di Cinaglia, la Suburra si mette di nuovo in moto. Il mondo “di sopra” e quello “di sotto” dovranno venire a patti per spartirsi il più grande affare del nuovo millennio: il Giubileo. Aureliano e Spadino sono pronti a sfidare di nuovo Samurai e reclamare il trono della Città Eterna. Chi vincerà la battaglia all’ultimo sangue per ottenere il potere sulla città?
“Ricordo la prima volta che ho conosciuto Alessandro, al provino per il film Suburra” racconta poi Giacomo – Spadino – Ferrara. “C’è stata subito un’alchimia che si è confermata sul set; vedendo le scene tra me e lui ho pensato che avevamo creato due personaggi che si vogliono bene. E quando sono in scena questa cosa è reale”.
crime thriller italiano originale Netflix prodotto da Cattleya – parte di ITV Studios – in associazione con Bartlebyfilm