Solo un documentarista coraggioso come Nicolas Philibert (Nancy, Francia,1951) poteva presentare in concorso alla Berlinale un documentario sul disagio sociale. E solo un festival coraggioso come la Berlinale poteva assegnargli il massimo premio, l’Orso d’Oro dell’edizione 2023.
L’Adamant è un battello parcheggiato sulla Senna a Parigi, bellissimo e prezioso come il suo nome. Ma non è utilizzato per lucrosi trasporti di turisti, bensì come centro diurno per persone con problemi psichici. Tutto a spese della sanità pubblica.
Le persone che vi si recano trovano un modo di esprimersi attraverso varie forme, dalla musica alla letteratura, al disegno al canto e così via. Sono loro stessi, guidati da assistenti molto professionali ed estremamente attenti, che assecondano le proprie inclinazioni e sviluppano le proprie capacità.
Le loro testimonianze, le loro storie di disagio a volte fin dall’infanzia confermano il bene che ricevono dall’assistenza offerta nel centro diurno sull’Adamante. Certo, sono casi forse tutti irrecuperabili nel senso di una socialità cosiddetta “normale”, ma proprio per questo, guardando il documentario di Philibert, vengono in mente la parole di Papa Francesco: “Una società è “civile” se combatte la “cultura dello scarto”.
E allora prendono ancora più significato le parole di una canzone composta e cantata da François, uno degli ospiti del centro diurno: “La bomba umana sei tu, hai il detonatore proprio accanto al cuore….”.