Joe Berlinger, produttore e regista di diverse serie tv, si è già occupato per il piccolo schermo di una serie di inchieste su serial killer, attraverso fiction e documentari. Su Ted Bundy aveva già prodotto e diretto i 4 episodi di Conversazione con un killer: il caso Ted Bundy. Ora dirige un film basato sul romanzo autobiografico di Elizabeth “The Phantom Prince: My Life with Ted Bundy” (1981) e sceneggiato dal debuttante Michael Werwie.
Il punto di partenza è il fascino di questo serial killer, un ragazzotto spigliato, dalla faccia pulita, di cui ancora oggi non si conosce l’esatto numero di donne massacrate.
Siamo nel 1969. Elizabeth Kloepfer (Lily Collins) e la sua migliore amica Joanna (Angela Sarafyan) sono al bar del college. Joanna è impaziente di trovare un nuovo fidanzato alla sua amica single e nota un bellissimo sconosciuto (Zac Efron) che guarda Liz da un angolo della stanza. Liz, timida per sua natura, si fa aventi, scopre che il suo nome è Ted e lo bacia persino sulla pista da ballo. Una notte innocente che segna l’inizio della loro relazione apparentemente perfetta.
Anni dopo, Ted, Liz e la giovane figlia di Liz, Molly, sono l’immagine della felicità domestica finché le loro vite non vengono sconvolte quando Ted, che frequenta la facoltà di legge nello Utah, viene fermato per non aver rispettato uno stop. Il poliziotto nota un sacchetto contenente alcuni strumenti – di solito usati per scassinare – sul sedile posteriore e lo arresta, pensando che potesse essere collegato a un tentativo di rapimento nella vicina città di Murray. Ted viene rilasciato su cauzione e torna a Seattle per trovare un’irritata e confusa Liz. Ted la calma e le spiega che è tutto un grande malinteso. Verrà arrestato di nuovo, scapperà, verrà acciuffato ed estradato in un altro stato per un’accusa di omicidio. Si professerà sempre innocente. Sarà condannato a morte per l’omicidio di 30 donne.
Zac Efron, che riesce a saltellare da generi diversi, senza volersi far rinchiudere in generi prestabiliti da Hollywood, si cimenta in un ruolo non facile; conferisce a Bundy il giusto fascino plastico da cui lampeggia un sorriso a trentadue denti; feddo, calcolatore dalla vanità grottesca che ha sedotto e ucciso, ma non ha impietosito né giuria né giudice nell’applicazione della più severa delle condanne.
Berlinger e lo sceneggiatore vogliono raccontare Ted Bundy partendo dalla fine, dal giudizio fornito dal giudice «È una tragedia per questa corte vedere una tale assenza di umanità come quella che ho visto in questo tribunale. Siete un giovane brillante. Avreste potuto essere un buon avvocato e avrei voluto vedervi in azione davanti a me, ma voi siete venuto nel modo sbagliato. Prendetevi cura di voi stesso. Non ho nessun malanimo contro di voi. Voglio che lo sappiate. Prendetevi cura di voi stesso».
Dalla “totale assenza di umanità” costruiscono la vita di questo serial killer, dall’incontro con Liz alla condanna a morte. E’ il mostro che interessa. Raccontarlo e mascherarlo. Rappresentarlo nella sua vita quotidiana, nella sua lotta a difendersi da solo senza avvocato, nel suo show in aula e davanti alle telecamera professandosi vittima della giustizia. E in un certo senso il regista lascia che il suo Efron/Bundy seduca il pubblico in sala, talvolta lo fa anche ridere. Finché il panico, il terrore per l’uomo crolla addosso al pubblico, quando comprende il gioco di Bundy e quello che ha voluto fare il regista: far cedere al fascino dello spietato, lucido omicida.
Non per essere fraintesi. Non c’è nessun intento di scrivere un manuale di psicologia o voler dare a questo racconto un peso che non ha. Ma il regista, che ha analizzato il criminale, ha messo a suo servizio tutto il materiale a disposizione. Ha voluto mettere in scena il carisma efferato di questo personaggio per disegnare l’anatomia del male. In questo riesce a essere un biopic notevole.
Alla fine, sui titoli di coda, scorrono i nomi della 30 donne conosciute, uccise da Bundy e immagini di repertorio. Il titolo originale tradotto è “Estremamente malvagio, incredibilmente malvagio e vile”.
Titolo originale: Extremely Wicked, Shockingly Evil and Vile
Nazione: U.S.A.
Anno: 2019
Genere: Thriller, Biografico, Drammatico
Durata:110′
Regia: Joe Berlinger
Cast: Lily Collins, Zac Efron, Angela Sarafyan, John Malkovich, Sydney Vollmer, Macie Carmosino, Ava Inman, Morgan Pyle, James Hetfield
Produzione: COTA Films, Ninjas Runnin’ Wild Productions, Voltage Pictures
Distribuzione: Notorious Pictures
Data di uscita: 09 Maggio 2019 (cinema)