Adattamento del manga di Usamaru Furuya Teiichi no Kuni, Teiichi – Battle of Supreme High di Akira Nagai è una commedia scolastica spregiudicata e sopra le righe percorsa da una vena satirica contro il sistema politico giapponese.
Teiichi Akaba – Masaki Suda – è appena entrato al prestigioso Istituto Kaitei e già sogna di diventare presidente del consiglio studentesco per costruire il suo impero – il Teiichi no Kuni del titolo originale. In quanto matricola dovrà anzitutto schierarsi con uno dei senpai candidati alle prossime elezioni, sperando di poterne ricoprire la posizione a partire dall’anno successivo. Inizia così la sfida elettorale tra i due studenti anziani Roland Himuro – Shotaro Mamiya – e Okuto Morizo – Yudai Chiba –, nel corso della quale Teiichi dovrà dimostrarsi all’altezza delle sue ambizioni.
In Teiichi – Battle of Supreme High tutto è all’insegna dell’esagerazione, in puro stile manga. L’Istituto Kaitei è una scuola dove sembra che si faccia tutto meno che studiare, di stampo quasi fascista con la sua ossessione per le uniformi e il rispetto delle gerarchie. La recitazione affettata contravviene ai più basilari principi mimici e consta di urla, pose e sguardi convenzionali che nel medium del fumetto suppliscono all’assenza della parola in funzione enfatica. Gli interpreti sono caratterizzati da un aspetto androgino e da un fare più o meno effeminato, cifra caratteristica dei personaggi maschili di Furuya che nel live-action sono al centro di siparietti shonen ai. Le scene sono scandite da un montaggio analitico che disseziona gli ambienti esplorandone i dettagli di inquadratura in inquadratura, come nella successione delle vignette dell’originale. La fotografia non ha nulla di realistico e la luce cade in base alle esigenze di protagonismo, per esaltare le azioni dei personaggi come ammantandoli di un’aura divina.
Tuttavia, come si diceva all’inizio, la forza del film risiede non soltanto nella messinscena ma anche nella sua volontà di criticare con una buona dose di ironia la classe politica del Giappone, un paese in cui i princìpi democratici sono un’introduzione recente. Teiichi e i suoi compagni, che dietro la facciata del benessere comune badano in realtà solo al proprio tornaconto, incarnano la corruzione dell’élite da cui provengono. Unica eccezione l’integerrimo Morizo, favorevole a una democratizzazione del sistema elettorale che incontra da subito l’opposizione di chi vorrebbe che la politica restasse appannaggio di pochi – uno dei problemi delle istituzioni giapponesi è proprio la formazione delle batsu, «cricche» di ex compagni di scuola arroccati su valori conservatori che nei consigli d’amministrazione osteggiano le riforme che possano destabilizzarli.
Per quanto non al livello dei divertissement fumettistici di Takashi Miike, Teiichi – Battle of Supreme High è una pellicola che di minuto in minuto risveglia l’attenzione dello spettatore con le sue trovate, condendo il tutto con un accenno di riflessione politica.