Terza edizione di Grenze – Arsenali fotografici
Questo autunno a Verona torna Grenze – Festival di fotografia contemporanea e internazionale. Dal 9 settembre al 2 novembre la città scaligera diventerà luogo d’incontro per approfondire tematiche sociali e identitarie grazie allo speciale mezzo fotografico. La terza edizione, diretta dal team di curatori Simone Azzoni, Francesca Marra e Arianna Novaga, propone un ricco programma di mostre e workshop suddivisi tra diversi spazi della città. Il tema scelto per l’edizione 2020 è “Als Ob”, ovvero “Come se”, il principio di un’affermazione nata dall’osservazione della realtà ma protesa oltre, verso un altrove immaginato o futuro in cui fluttuano elementi tratti dalla nostra quotidianità. Così cade la linea di demarcazione tra ciò che è e ciò che potrebbe essere o sarà, del resto Grenze, parola tratta sempre dal tedesco, indica un confine, un limite che l’arte contemporanea vuole oltrepassare.
Il suggestivo ambiente dell’ex arsenale militare ospiterà nel pad. 20/1 un florilegio di fotografi, conosciuti o emergenti, la cui produzione sollecita visioni e riflessioni grazie al prezioso sguardo fotografico puntato sulla società contemporanea.
L’iniziativa, gratuita nella sede principale dell’ex arsenale asburgico, permetterà ai visitatori di seguire i racconti di diversi fotografi, narrazioni intime o collettive che hanno prodotto incredibili progetti. Daniel W. Coburn in The Hereditary Estate restituisce la storia della propria famiglia, narrazione edulcorata negli anni all’interno dell’album di casa, ma ora rivelata in scatti liberatori. Il nucleo familiare è fonte d’ispirazione e ricerca anche in DOM di Stefano Mirabella – secondo l’artista “un viaggio di conoscenza, fatto di rapporti e legami ereditati” – così come nell’opera di Alessandro Secondin (Il numero secondo), dove il punto di vista del fotografo genera un percorso introspettivo, un viaggio in cui passato e presente si sovrappongono. Silvio Canini, invece, in Cosa cerchi, il mare? va alla ricerca di un paesaggio intimo e forse inafferrabile, sempre presente seppur invisibile.
Tra i fotografi invitati vi è chi, oltre a scrutare dentro di sé, punta l’obiettivo verso il mondo. È così che Jacob Balzani Lööv in Armenia Azerbaijan Sports riflette sulle drammatiche vicende del conflitto tra azeri e armeni nella zona del Caucaso Meridionale, e Brian McCarty attraverso il progetto War-Toys porta alla luce i traumi subiti dai bambini nei contesti di guerra, per promuovere una terapia in grado di aiutarli.
The Wall Collection è una serie di fotografie di Hossein e Hassan Rowshanbakht che ritrae Kashan, loro città natale, mentre affronta l’avanzata della modernità che ne demolisce irrispettosamente le architetture più care ai persiani: le case di famiglia.
L’Archivio Luigi di Sarro partecipa con una selezione di documenti tratti dal lascito di Di Sarro, artista che amava sperimentare in diversi campi. Da un altro slancio creativo ed interdisciplinare nascono le Visioni di Ipercorpo di Gianluca Camporesi, i corpi in movimento ritratti al festival organizzato dalla Compagnia Città di Ebla, diventano forme che si estendono nello spazio e nell’immaginario.
Sempre all’interno dell’arsenale, il Centro Internazionale di Fotografia Scavi Scaligeri mette a disposizione i materiali del suo archivio, saranno esposte una selezione di fotografie di autori affermati come Franco Fontana, Luigi Ghirri, Daniel Lee, Ferdinando Scianna, Enzo Sellerio, Oliviero Toscani, e Jerry Uelsmann. Non mancherà inoltre uno spazio dedicato all’editoria fotografica indipendente, mentre sul piazzale un bus d’epoca sarà dedicato ai fotografi OFF, selezionati tramite call internazionale.
Nel centro cittadino la Biblioteca Civica esporrà (dal 5 al 12 ottobre) i Ritratti al pascolo di Kevin Horan, omaggio al temperamento di particolari animali. Solo nel mese di settembre la Shy Gallery33 (dal 16 al 25 settembre) presenterà le storie di un territorio: le Dolomiti, attraverso l’opera di Alessandro Cristofoletti, mentre lo Spazio Arte Pisanello si occuperà di materiali scartati decenni fa, successivamente recuperati e rielaborati dal fotografo e tipografo Mark Crawford (dal 10 al 21 settembre). Un simile concetto di recupero e riutilizzo accompagna la mostra alla Isolo17 Gallery che, oltre alla street photography di Eolo Perfido, ospiterà dal 16 ottobre al 2 novembre la mostra Cuando el recuerdo se convierte en polvo, una serie di collage fotografici realizzati da Ricardo Miguel Hernández, un mosaico di ricordi sottratti all’oblio e rivitalizzati grazie alla capacità rigenerativa della fotografia.
Per ulteriori informazioni in merito a eventi collaterali, workshop e lettura del portfolio da parte della fotografa Yvonne De Rosa, si può visitare il sito dell’evento: www.grenzearsenalifotografici.com