Il 13enne Adam Reed (un giovane e promettente Walker Scobell) è un ragazzetto che non sa tenere a bada a lingua e per questo “bersaglio” preferito di un bullo che non perde occasione di menarlo. Adam vive con la madre; il padre, scomparso da un anno e mezzo circa ha lasciato un vuoto cosmico in casa. Mentre è a casa da solo, sente dei rumori in garage, armato di coraggio spavaldo entra e trova un pilota ferito (Ryan Reynolds) che si nasconde lì.
Questo misterioso pilota, altrettanto ciarliero come il 13enne,
si rivela essere la sua versione più vecchia proveniente dal futuro, dove il viaggio nel tempo è agli albori. Ha rischiato tutto per tornare indietro nel tempo in una missione segreta. Insieme devono iniziare un’avventura nel passato per trovare il padre (Mark Ruffalo), sistemare le cose e salvare il mondo.
I tre che lavorano insieme, Adam sia giovane che adulto, fanno i conti con la perdita del padre e hanno la possibilità di curare le ferite mai chiuse che si sono portati dietro tutta la vita.
Scritto da Jonathan Tropper (il romanziere), T.S. Nowlin, Jennifer Flackett e Mark Levin, diretto da Shawn Levy (Free Guy, interpretato da Reynolds) The Adam Project si serve della fantascienza come pretesto e del tono comico come attrattiva per parlare, e lo fa molto bene, di legami famigliari.
Sulla scia di Frequency-Il futuro è in ascolto (film del 2000 con Dennis Quaid), è un film che coinvolge e diverte, con scene d’azione che mantengono viva la curiosità degli spettatori.