È disponibile sia su Netflix che su Infinity, la serie con Kristen Bell (nota per il suo ruolo in Veronica Mars). Qui interpreta invece un’anti-eroina: Eleanor Shellstrop è una giovane donna piena di difetti, egoista e a tratti quasi crudele. Per tutta la vita si è preoccupata solo di se stessa, compiendo sempre la scelta più facile. Lavorava per un’azienda che vendeva medicinali fasulli ad anziani malati e non ha mai dimostrato alcun rimorso.

Fino al momento in cui si ritrova nel “Good Place”: Eleanor apre gli occhi e vede un luogo meraviglioso, un quartiere dai colori pastello pieno di yogurterie. Un piccolo paradiso, o meglio, il paradiso. Così si apre il primo episodio: alla protagonista viene spiegato che è deceduta e che si trova nel luogo in cui vengono radunate le anime delle persone che in assoluto sono state più buone sulla Terra, rappresentando un vero esempio per l’umanità. Vi sono persone che hanno salvato altre vite umane, individui che hanno fondato associazioni benefiche, uomini e donne che hanno dedicato ogni giorno della loro vita a rendere il mondo un posto migliore. Eleanor capisce subito di essere fuori posto e, in effetti, c’è stato un banale caso di omonimia, ma sceglie di non parlare: chiunque non sia destinato al Good Place, infatti, finisce nel Bad Place – un luogo terribile dove viene torturato per l’eternità.

Eleanor si sente in colpa per il suo ruolo di usurpatrice e lamenta la mancanza di un “Medium Place”, un purgatorio per le persone come lei. Scoprirà ben presto che la sua presenza ha delle conseguenze sul fragile equilibrio del luogo e lavorerà sodo per “diventare buona” e guadagnarsi il suo posto in paradiso. Una posizione precaria che sarà ulteriormente messa in discussione quando scoprirà che l’omonima Eleanor Shellstrop, massimo esempio di altruismo e generosità, sta scontando la pena al suo posto.

Nel corso degli episodi fanno capolino quelli che diventeranno gli amici e confidenti della nostra protagonista: Chidi Anagonye, un professore di etica che le forze cosmiche hanno stabilito essere la sua anima gemella; l’amata/odiata Tahani; il (forse) monaco buddista Jianyu Li. Sono proprio le relazioni tra i quattro personaggi a creare incomprensioni e spassosi equivoci, fino al sorprendente finale della prima stagione. E, infatti, il finale della prima stagione e l’inizio della seconda sono delle vere e proprie chicche, un gioco di matrioske dal sapore chestertoniano.

Gli episodi sono intelligenti e ben costruiti: i personaggi si ritrovano ad affrontare, una dopo l’altra, decisioni su questioni morali. Ogni azione porta i protagonisti a un bivio, ogni scelta li porta ad interrogarsi sul concetto di giusto e sbagliato. Eleanor è costretta a mettersi continuamente in discussione, e noi con lei. Una storia divertente e appassionante che si rivelerà essere soltanto una brillante bugia.

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