The Night Manager: la nuova serie arriva in Italia

La miniserie televisiva con Tom Hiddleston

E’ arrivata in Italia su Sky Atlantic la nuova serie televisiva The Night Manager diretta dalla regista danese Susanne Bier e interpretata da Tom Hiddleston (il Loki di Thor) e da Hugh Laurie (il famosissimo Dottor House).

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La serie è tratta dal romanzo Il direttore di notte dello scrittore britannico John Le Carré che spesso ha prestato al cinema o alla televisione personaggi e storie, basti pensare ai recenti La talpa diretto da Tomas Alfredson con Gary Oldman o a La Spia – The most wanted man con Philip Seymour Hoffman e Rachel McAdams.

La storia di The Night Manager ruota intorno a Jonathan Pine (Hiddleston) un ex soldato dell’esercito britannico che ha deciso di cambiare vita lavorando come direttore di notte in un albergo dove viene a conoscenza di un traffico illecito di armi da parte di uno spietato e ricco uomo d’affari Richard Roper (Laurie). Pine si mette in contatto e poi ingaggiato da Angela Burr, un’agente dei servizi segreti britannici, proprio per incastrare Roper.

Pine cerca di entrare nel mercato nero delle armi per avvicinarlo e riuscire ad incastrarlo, ma dovrà vedersela con Corcoran, il tirapiedi e segugio di Roper. Inoltre a complicare le cose ci si metterà pure l’attrazione di Pine verso la fidanzata di Roper, Jed (Elizabeth Debicki, già vista in Operazione U.N.C.L.E).

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La serie si sviluppa così in sei puntate da circa un’ora ciascuna, dove i personaggi sono continuamente in contatto, anche se apparentemente distanti. Le loro storie si intrecciano tra la Turchia, la Svizzera, la Spagna e l’Inghilterra spesso sovrapponendosi o mescolando temporalmente i piani.

Bravi gli interpreti anche se in alcuni casi un po’ fuori dai ruoli, con un Hiddleston non cattivo fino in fondo e Laurie che mitiga il suo essere spietato. La serie riesce comunque a coinvolgere e appassionare non solo gli amanti delle spy story grazie a un certo movimento della trama (non sempre scontato quando si parla di trasposizioni tratti da Le Carré).

Un buon prodotto quindi che oltre che vantare di un ottimo cast risulta allo stesso tempo intelligente e a non annoiare, dimostrando ancora una volta come le produzioni inglesi di serie televisive si stiano facendo largo tra l’imponente mercato americano.