Tarlan (Maryam Bobani), un’insegnante di danza in pensione, assiste all’omicidio della sua amica Rana (Hana Kamkar) da parte del marito, un importante membro del governo.
Quando la polizia si rifiuta di indagare, Tarlan deve decidere se cedere alle pressioni politiche o mettere a rischio la reputazione e il sostentamento per cercare giustizia.
Scritto dal regista Nader Saeivar (No End) e da Jafar Panahi (anche al montaggio) – i due artisti iraniani hanno lavorato insieme anche in Tre Volti e Gli orsi non esistono – The Witness prosegue la loro finalità cinematografica nel documentare la realtà iraniana, ma in questo caso specifico allargano lo sguardo verso una dimensione che valica i confini nazionali: la violenza domestica.
Ma la storia è sviluppata anche dal punto di vista di 3 generazioni.
Tarlan è è cresciuta durante l’ascesa della Repubblica Islamica dell’Iran, è una madre e nonna, una pensionata che partecipa attivamente alle attività del sindacato, sottoposta, quindi, a un attento controllo da parte delle autorità, osa sfidare e disobbedire al governo. Poi c’è la figlia Zara (Hana Kamkar) nata durante durante l’instaurazione e il dominio del regime, e la nipote Ghazal (Ghazal Shojaei) che fa parte dell’attuale movimento “Donna, Vita, Libertà”, incarnando una coraggiosa resistenza contro il governo.
“Specchio delle attuali condizioni della società iraniana, Shahed mostra il modo in cui opera il governo e come le persone debbano obbedire a queste politiche anche a rischio della propria dignità. Questa storia mostra che spesso, sotto un regime repressivo, coloro che si sforzano di mantenere dignità e umanità vengono cancellati e la verità deve essere distrutta. L’antagonista di questa storia è un privato cittadino che tratta con governi stranieri per aggirare le sanzioni economiche per conto del regime iraniano. Quindi qualsiasi crimine commetta verrà ignorato o nascosto dalle procedure governative che gli garantiscono l’immunità. Finché questa persona continuerà a fare da intermediaria, sarà importante per il regime. Shahed esamina questa situazione in Iran attraverso una storia personale. L’omicidio commesso da uno di questi intermediari deve essere insabbiato. Ma c’è una testimone e questa testimone non svende la propria dignità di fronte alla pressione politica e alla paura” racconta il regista.
The Witness è costruito con una rifinitura toccante nell’interpretazione e con una profondità tagliente negli argomenti che affronta.
Questo film è una testimonianza e un omaggio a tutte le donne iraniane che hanno dissentito e si sono ribellate.