I papà con figlia e nuova fidanzata si trovano spesso in un pasticcio, lacerati tra amor paterno e altro amor. Gabriele (Fabio De Luigi) padre di Sofia, ma anche ex rocker, ex marito, negoziante di strumenti musicali e falso orfano di padre (Shel Shapiro), ritrova sulla sua strada Mara, intensa e avvenente fotografa (Micaela Ramazzotti), che è molto interessata a lui ma detesta i bambini. Gabriele ama immensamente la sua piccola e si sta innamorando perdutamente di Mara; così, maldestramente, per la pace e la sicurezza di non perdere nulla, tiene nascosta l’una all’altra, apparecchiando e sparecchiando la sua casa per togliere i segni del passaggio ora dell’una, ora dell’altra. A questo si aggiungono, come accessorio non trascurabile, le problematiche della sua famiglia, da quella più allargata a quella più stretta: la ex moglie incintissima del maestro di karate della figlia, il giovane fratello che con la terapia familiare spera di riconciliare Grabriele col vecchio padre, reo di essersi dato alla fuga e di aver disseminato di figli il mondo.
Guido Chiesa traspone in una località del mar Adriatico Sin Hijos, una commedia di produzione argentina uscita in Italia nel 2016 col titolo Se permetti non parlarmi di bambini!.
Padre e figlia mantengono gli stessi nomi e la commedia mantiene la stessa trama, per rappresentare con sguardo affettuoso la sempre più diffusa famiglia allargata, teatro di conflitti, di ruggini e incomprensioni e per raccontare col sorriso gli affanni e i trasporti di grandi e piccini, affanni che immancabilmente poi si tramutano in un lieto fine corale, perché basta poco per volersi bene.
Fragile la trama, sorretta dallo sguardo tenero di De Luigi, per una commedia bonaria e un po’ troppo ingenua, tutta per le famiglie, per riconoscersi, sorridere e stare insieme, al cinema o sul divano.