Per il centesimo anniversario del Primo Conflitto Mondiale, Ermanno Olmi si è prefissato l’obiettivo di celebrare quei caduti ai quali il più noto Secondo Conflitto ha rubato la scena. L’incipit consiste in un soldato che si avvia alla trincea, per poi uscirne con altri commilitoni, costretti a spalare per tracciare un sentiero nella neve. Alla sera si ode il conducente di mulo intonare Tu ca non chiagne, il quale, in una citazione a Paisà di Rossellini, riceve acclamazioni da ambedue i fronti. L’indomani l’ufficiale territoriale informa il capitano che il quartier generale intende sferrare un attacco congiunto su tutto il fronte del Nord Est, e per garantirne il successo è necessaria la conquista di un avamposto: da qui in poi il nemico sopito e invisibile si risveglierà, prima sventando i tentativi di avanzata, poi bombardando la stessa trincea, che sarà infine abbandonata.
Ci si potrebbe dilungare a descrivere i vari tasselli che compongono questo mosaico sprovvisto di una vera trama, giacché, come intuito dal regista, in guerra non ne esiste una, e un uomo segnato trova conforto soltanto nella contemplazione di ciò che riesce a distrarlo dal suo destino: questo ruolo è assunto dalla Natura – nozione recuperata dagli scritti di Mario Rigoni Stern-, come nel caso del larice protagonista dell’unico momento onirico del film.
Vi è una caratterizzazione minimalista dei personaggi, dei quali non conosciamo nemmeno i nomi, a indicare come la guerra causi la perdita di individualità, concetto cardine de Orizzonti di gloria di Kubrick: tuttavia, quando si viene ai dialoghi, essi risultano artificiosi. Si ricorre a una regia che punta sul primo e primissimo piano e sullo sfoggio di espressività da parte degli attori, i quali in certi momenti si rivolgono direttamente al pubblico guardando in macchina, senza esasperazioni di patetismo.
Il direttore della fotografia Fabio Olmi ha saputo, in esterni, gestire a dovere i riflessi della neve, e, in interni, creare una penombra che conferisce un tono ancora più cupo. La suggestiva location è l’Altopiano di Asiago, immerso nel silenzio, interrotto dalle musiche di Paolo Fresu, il quale, dopo il pezzo alla fisarmonica in apertura, chiude con una variazione del Silenzio. La scenografia di Giuseppe Pirrotta e i costumi di Andrea Cavalletto provvedono rispettivamente a un ambiente spartano e a delle uniformi che non hanno nulla a che fare con lo sfarzoso mondo delle parate. Una menzione d’onore va al trucco, eseguito da Dalia Colli, la quale ci presenta i volti ben curati di coloro che sono appena arrivati contrapposti a quelli emaciati degli uomini che hanno combattuto.
Poco convincente l’interpretazione di Claudio Santamaria – l’ufficiale – e di Francesco Formichetti – il capitano -, che ostentano un tono militaresco da recita scolastica. Alessandro Sperduti – il tenentello- assume un ruolo sempre più rilevante, giungendo al monologo finale in cui la sua voce si incrina fino alla commozione. A parte questi casi isolati, sarebbe impossibile esprimere un parere approfondito sul resto del cast, in quanto agli altri attori è dato uno spazio che non va al di là di un paio di battute. Scelta poco apprezzabile è quella delle immagini di repertorio a fine film, che lo banalizzano alla stregua di un documentario.
Torneranno i prati è dunque un film canonico che ripropone stilemi classici del film di guerra, lasciando però da parte l’azione e l’eroismo, incentrato su uno scenario monotono, che mette in luce come la guerra sia in grado di infettare i meandri dell’animo umano, e che per questo le sue ferite non sono mai rimarginate. Olmi lascia da parte i luoghi comuni, ammettendo che, per quanto doloroso possa rivelarsi, bisogna riaprire queste ferite, per evitare che ne siano inflitte di più gravi: a quanti chiederanno una spiegazione per le tante vite sprecate, secondo la visione cattolica sottesa al film, non resterà che praticare la via del perdono.
Titolo originale: Torneranno i prati
Nazione: Italia
Anno: 2013
Genere: Drammatico, Guerra
Durata: 80′
Regia: Ermanno OlmiCast: Claudio Santamaria, Alessandro Sperduti, Francesco Formichetti, Andrea Di Maria, Camillo Grassi, Niccolò Senni, Domenico Benetti, Andrea Benetti, Carlo Stefani, Niccolò Tredese, Franz Stefani, Andrea Frigo, Igor Pistollato
Produzione: Ipotesi Cinema, Cinemaundici, Rai Cinema
Distribuzione: 01 Distribution
Data di uscita: 06 Novembre 2014 (cinema)