Esce al cinema il film vincitore della Palma d’Oro all’ultimo Festival di Cannes: Un Affare di Famiglia del regista giapponese Kore’eda Hirokazu.
Il regista torna ad analizzare i rapporti famigliari, letti alla luce del legame padre/figlio, che qui è esteso a tutta la famiglia in un’analisi dell’animo.
E’ un dramma sentimentale, commovente in cui lo spettatore entra dalla porta principale a far parte di una famiglia poco raccomandabile, nel Giappone moderno.
Una famiglia poco raccomandabile cosa significa? Gli adulti, una nonna, una coppia, una giovane donna sono individui fondamentalmente buoni, non c’è violenza domestica, c’è solo povertà. Tutti convivono in un angusto tugurio. La pensione della nonna non è sufficiente per coprire le spese di 6 persone, eh si perché ci sono anche due bambini, e così l’unico uomo di casa insegna al ragazzino a compiere furtarelli nei supermercati in base alla contorta – e sua personale – legge che “in un negozio finché la merce non è comprata non è di nessuno, a meno che il negozio fallisca”. Ciò non significa che la coppia non lavori: Osamu lavora in un cantiere edile, Nobuyo in una lavanderia industriale, Aki si esibisce in un locale per soli uomini.
In una sera gelida, tornando a casa, dopo aver rubato la cena in un supermercato, Osamu e Shota (il ragazzino) notano una bimbetta da sola, intirizzita dal freddo. Osamu la invita a casa loro per scaldarsi e la bimba li segue placidamente. Una volta a casa, superata la diffidenza delle altre donne, notano che la piccola Juri ha dei segni di abrasione sul corpo. La dolcezza di Juri scioglie i cuori di questa famiglia avvezza alla difficoltà della vita. Mancano i soldi, ma tutti sono felici e calorosi, il gelo è solo meteorologico. E giorno dopo giorno Juri entra sempre più a far parte di questo clan anche perché nessuno ne ha denunciato la scomparsa.
Shota ha una nuova sorellina, cui insegna, non senza porsi dubbi etici a riguardo, l’arte del taccheggio. Un incidente improvviso porta a galla una situazione molto complessa che apre – e facendo ciò conduce il pubblico a riflettere sui valori della società – difficili domande cui rispondere solo usando la testa e non il cuore.
Il titolo originale Manbiki kazoku tradotto letteralmente significa famiglia di taccheggiatori. Un affare di famiglia è un film che sussurra, è fatto di dettagli, attimi, sguardi e sorrisi. C’è un’amoralità di fondo nel comportamento dei 4 adulti, ognuno di loro ha segreti. Di sicuro insegnare a due bambini a rubare, negandogli la scuola “solo i bimbi che non possono studiare a casa vanno a scuola”, scalza in secondo piano tutti gli altri misfatti e occultamenti.
La nitida quanto disinvolta regia si prende tutto il tempo necessario per far riflettere sui rapporti sociali e di famiglia, dinamiche che, analizzate, divengono paradossali (Juri è sì salvata da una situazione di abusi famigliari e benché ora sia amata e felice, pur rubando, è comunque stata rapita!), sul profondo e straziante concetto di padre e di madre (se non partorisci non puoi essere madre?).
Ma Kore’eda critica anche la società lavorativa giapponese; attraverso il lavoro di Nobuyo parla dell’iniziativa della “condivisione”: fondamentalmente, ai lavoratori viene chiesto di alternare turni di mezza giornata in modo che vengano pagati di meno. Il risultato è, secondo le parole di Osamu, “tutti diventano un po ‘più poveri di giorno in giorno”.
Kore-eda ha dichiarato in un’intervista che l’ispirazione per questo film giunge da notizie su come i famigliari imbrogliano, abusano e talvolta addirittura si uccidono a vicenda. Questo lo ha spinto a chiedersi se le famiglie in Giappone (dove il ricorso al furto è raro e particolarmente vergognoso) sono possano essere legate da crimini piuttosto che dall’amore.
Titolo originale: Manbiki kazoku – Shoplifters
Nazione: Giappone
Anno: 2018
Genere: Drammatico
Durata: 121′
Regia: Kore’eda Hirokazu
Cast: Lily Franky, Kirin Kiki, Sôsuke Ikematsu, Moemi Katayama, Akira Emoto, Sakura Andô, Kengo Kora, Mayu Matsuoka, Chizuru Ikewaki, Jyo Kairi
Produzione: AOI Promotion, Fuji Television Network, GAGA
Distribuzione: Bim Distribuzione
Data di uscita: 13 Settembre 2018 (cinema)