Le mostre d’arte sono luoghi di riflessione, in questi spazi il visitatore osserva le opere e pensa ai diversi aspetti – concreti o astratti – che le hanno prodotte, assaporando le diverse emozioni che esse provocano; non meno interessante può essere cercare di ricostruire la storia dell’opera dopo la sua creazione, i vari viaggi affrontati dal manufatto a seguito di passaggi di proprietà o esposizioni, così si arriva a scoprire importanti relazioni tra diverse culture.
“Venezia e San Pietroburgo” – mostra aperta fino al 24 marzo al Centro Culturale Candiani – soddisfa proprio questo tipo di curiosità. L’esposizione, a partire dalla sua fase progettuale, vede la collaborazione tra la Fondazione MUVE e il celebre Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo, un sodalizio che ha permesso di costruire un percorso espositivo di oltre ottanta opere provenienti da Ca’ Rezzonico, Museo Correr e dalla grandiosa collezione di arte veneziana dell’Ermitage.
Proprio così, la Venezia di Russia ha riportato temporaneamente in territorio lagunare delle opere di artisti veneziani, tele acquistate dai nobili russi, in particolare la zarina Caterina II e il Principe Jussupov, in un momento in cui la nobiltà russa desiderava possedere un’opera di un artista della Serenissima nella propria dimora. Quadri come status symbol, un’operazione che ha arricchito molti mercanti, veneziani e non, personaggi che affrontavano il viaggio verso la Russia carichi di tele con cui invadere il fiorente mercato.
La mostra, curata da Irina Artemieva e Alberto Craievich ha dunque ricomposto la storia di questi personaggi: da un lato gli artisti come Pietro Rotari, Francesco Fontebasso, Giambattista Pittoni che furono invitati a lavorare in Russia, dall’altro chi rappresentava il tramite tra gli artisti in Italia e i collezionisti russi, ad esempio il violinista Domenico Dall’Oglio, l’antiquario vicentino Nicola Leonelli, il console inglese John Udney o gli architetti Rastrelli e Quarenghi.
Il percorso inizia con alcuni schizzi su carta azzurra di Giambattista e Domenico Tiepolo (parte degli album Beurdeley e Gatteri), subito dopo si trova la sala dedicata alle tele rinascimentali, spazio che presenta la coperta di una spinetta dipinta da Tintoretto, Venere e Marte di Paris Bordon, Diana di Veronese e il Ritratto di Senatore veneziano della bottega di Tiziano. Nelle sale troviamo anche le opere di Francesco Casanova, molto apprezzato dall’imperatrice e fratello del celebre tombeur de femmes, Uomo con bricco di Casanova accanto all’Allegoria dell’Autunno di Giambattista Tiepolo emergono dalla consueta penombra della sede espositiva. Un piccolo spazio è riservato ai curiosi e irriverenti quadri di Pietro Longhi, tra cui la celebre Ventola maliziosa dell’Ermitage accompagnata da tele provenienti da Ca’ Rezzonico.
È davanti alle opere dei vedutisti – Canaletto e Guardi – che si riesce ad apprezzare la bellezza di Venezia nel Settecento, mentre Luca Carlevarijis è presente con tre Capricci Bernardo Bellotto offre la bellissima Veduta di Pirna, una visione nitida, dettagliata e luminosa di un paesaggio lungo il fiume Elba.
Un breve corridoio che espone il corpus di disegni dell’illustratore Pietro Antonio Novelli ci conduce infine a un piccolo tesoro: i progetti architettonici di Giacomo Quarenghi. Caterina II commissionò a Quarenghi la costruzione di moltissimi edifici a San Pietroburgo, tutti in stile neoclassico: palazzi, banche, teatri… progetti che possiamo osservare con piacere mentre riflettiamo sugli antichi rapporti tra Venezia e San Pietroburgo, frequentazioni che proseguono a distanza di tre secoli.
VENEZIA E SAN PIETROBURGO. Artisti, principi e mercanti
18 dicembre 2018 – 24 marzo 2019. Centro Culturale Candiani, Mestre
Orario: 10.00-19.00 – Chiuso il lunedì
Biglietti: Intero € 5 – Ridotto € 3