Martedì 19 novembre il Bru Zane ha proposto il film muto L’Enfant prodigue (1916) di Edmond Benoît-Levy, presentato da Paolo Pinamonti, con la sincronizzazione sonora dal vivo del pianista Juan Carlos Garvayo, in collaborazione con la Fundación Juan March di Madrid, la Fundación Archivo Manuel de Falla di Granada, il Centre national du cinéma et de l’image animée (CNC) di Parigi e Rete Cinema in Laguna.
L’Enfant prodigue è una pantomima in tre atti di Michel Carré fils con musica di André Wormser. Debuttò a Parigi nel 1890 e la prima versione filmata, un estratto di tre tableau, fu prodotta per il “Phono-Cinéma-Théâtre” all’Esposizione di Parigi del 1900. Nel 1907 Edmond Benoît-Lévy, girò la pantomima di Carré nella sua interezza, facendo nascere così uno dei primi lungometraggi (90′) della storia del cinema. Nello stesso anno, Manuel de Falla si trasferì a Parigi per ampliare i suoi orizzonti musicali. A causa delle difficoltà economiche, si unì come pianista a una compagnia teatrale in tournée in Europa, eseguendo la musica composta da André Wormser per la pantomima L’Enfant prodigue che continuava la sua vita anche fuori dallo schermo.
Andata perduta la pellicola del 1907, nel 1916 ne venne rigirata una nuova versione integrale. Il film vede protagonisti Cécile Guyon nel ruolo di Pierrot fils, Georges Wague nella parte di Pierrot père (già presente nel film del 1907) e Marie-Laure Pierot mère. Jane Renouardt interpretava Phrynette e Georges Tréville appariva come il Barone. La trama è una versione moderna del figliol prodigo: Pierrot figlio lascia la comoda casa borghese per sprecare le sue sostanze in una vita sregolata a Parigi, in compagnia della lavandaia Phrynette che lo abbandonerà per un ricco barone. Amareggiato, Pierrot torna dai suoi genitori. La madre lo perdona, il padre no. Pierrot dichiara la sua intenzione di arruolarsi e salvare il suo onore sul campo di battaglia, andandosene tra le benedizioni della famiglia.
Il cine-concerto altro non è che la riproposizione delle modalità di fruizione del cinema prima dell’avvento del sonoro e l’esperienza ci porta a concentrarci, inevitabilmente, su due aspetti: la pantomima e la partitura di Wormser.
Quello che vediamo sullo schermo è lo stile non convenzionale di Wague che cercava di allontanarsi dagli “alphabet mimique” e dalle “phrases gestuelles”, preferendo uno stile più espressivo che traduzione di parole con i gesti. Wague arrivò sullo schermo dopo una lunga carriera teatrale con Colette, con cui diede scandalo in Pan (1906) di Charles Van Lerberghe, La Chair (1907) e L’Oiseau de nuit (1911). Non stupisce il ruolo en travestì di Pierrot, se già la stessa Colette recitava con la sua amante Mathilde “Missy” de Morny, marchesa di Belbeuf in abiti maschili, così come interessante è notare che quattro anni prima della seconda versione de L’enfant prodigue debuttava a Berlino Pierrot lunaire di Arnold Schönberg, dimostrando l’attualità di questa maschera triste, simbolo del poeta maledetto e ribelle verso le convenzioni della società borghese.
La musica di Wormser composta per la pantomima (di cui l’autore approntò anche una suite orchestrale) commenta in maniera davvero efficace le scene, facendo parlare gli attori e descrivendo con palese ironia le situazioni ora romantiche ora drammatiche vissute da Pierrot. Il pianista Garvayo suona con gusto e sentimento, apportando un contributo fondamentale per la comprensione del soggetto.
Il nutrito pubblico presente, che ha riempito ogni posto della sala, dimostra il vivo interesse per la riscoperta di questo genere di repertorio. Prossimi cine-concerto a gennaio e febbraio 2025.
Luca Benvenuti