Venezia 72. Concorso
Nell’Argentina degli anni Ottanta, i Puccio non sono una famiglia del tutto normale. Arquimedes, il patriarca, padre di cinque figli, è l’organizzatore di una serie di rapimenti e omicidi. Il figlio maggiore, Alessandro, star del rugby, aiuta il padre non solo nell’eseguire i rapimenti, ma nell’identificare le vittime tra i suoi facoltosi compagni di club. Basato su una storia vera, il film diretto e sceneggiato da Pablo Trapero è un bel thriller che mostra come a volte la realtà superi la fantasia cinematografica. Con una lettura metaforica dell’Argentina della dittatura.
El Clan è innanizutto un bel film, che ricostruisce la storia dei “Los Puccios”, come venivano semplicemente raccontati dai giornali dell’epoca. Siamo all’inizio degli anni Ottanta, in Argentina la dittatura sta per finire e Pablo Trapero la racconta (con un meccanismo che ricorda i film del cileno Pablo Larrain) attraverso una famiglia disfunzionale (“psicopatici e malati”, li ha definiti il pubblico ministero che condusse le indagini) in cui tutti sono coinvolti e consapevoli dell’orrore che va in scena.
Sguardo algido e capelli candidi, Arquímedes (straordinario Guillermo Francella) ha messo in piedi una piccola ma efficiente impresa del crimine che usa gli stessi metodi della dittatura: nelle modalità di rapimento, nelle sevizie inflitte ai rapiti, nella perfetta macchina per fare soldi e infine nell’omicidio.
Arquímedes sa essere un padre affettuoso e attento ai bisogni dei figli, ma il rovescio della medaglia sono i ricatti morali che esercita su di essi – soprattutto sul debole Alex, interpretato da Peter Lanzani – per tenerli legati con un cappio invisibile, ma indistruttibile.
Anche quando il clima politico cambia e quelle zone d’ombra, nonché le connivenze con la classe politica, vengono meno, i Puccio non rinunciano a rapire, e sarà l’eccesso di arroganza e sicurezza a portare a termine quel rapimento di troppo che porterà all’arresto dell’intera famiglia.
È chiaro che la storia che ha ispirato il 43enne regista argentino era di per sé talmente incredibile da non richiedere troppa fantasia, ma il pregio di El Clan è quello di aver scavato dietro le apparenze, cercando di raccontare non solo i fatti, ma anche svelando i meccanismi interpersonali, il dietro le quinte, il clima politico di quegli anni.
Dietro all’apparente normalità, al piccolo negozio di famiglia nel vecchio quartiere di San Isidro alla periferia di Buenos Aires, e alla ostentata gentilezza di Arquímedes si cela un crudele tiranno senza alcun rispetto per le vite altrui.
EL CLAN
Regia: Pablo Trapero
Interpreti: Guillermo Francella, Peter Lanzani, Lili Popovich, Gaston Cocchiarale, Giselle Motta, Franco Masini, Antonia Bengoechea, Stefania Koessl
Durata: 108′
Nazione: Argentina