Makoto Shinkai torna a battere cassa in Italia con Weathering with You, acme di un tardivo processo di maturazione con cui il regista riesce finalmente a fare chiarezza su cosa vuole raccontare e come, imboccando con cognizione di causa la via del mainstream.
Con in tasca null’altro che qualche risparmio, il sedicenne Hodaka – doppiato in originale da Kotaro Daigo – abbandona la casa paterna alla volta di Tokyo in cerca di impiego, ma nessuno lo assume. Decide così di contattare il signor Suga – Shun Oguri –, direttore di una piccola rivista sull’occulto conosciuto durante il viaggio, il quale gli propone di diventare il nuovo “schiavo” di redazione. Assieme alla collega Natsumi – Tsubasa Honda, apparsa in Shinbunkisha di Michihito Fujii –, il liceale si ritrova a condurre ricerche su leggende metropolitane da propinare ai lettori, senonché una di queste si rivela fondata: l’amica Hina – Nana Mori –, conosciuta per caso in un fast food, è davvero una “bambina del tempo” – tenki no ko, come recita il titolo giapponese – e può cambiare le condizioni metereologiche a suo piacimento. Nella città funestata da piogge torrenziali, i due decidono di mettere su un business per riportare un po’ di sole nella vita degli abitanti, ma come al solito da grandi poteri derivano grandi responsabilità…
Meno eversiva – e a quanto pare anche meno apprezzata a livello di pubblico – del precedente Kimi no Na wa, a ben guardare quest’ultima fatica si scopre un risultato più coerente, con cui Shinkai si scrolla di dosso una volta per tutte quegli schematismi (dilatazioni narrative, patetismo ridondante, neutralità ideologica) che i suoi fedelissimi solevano scambiare per marchi d’autore, abbracciando una definizione di cinema di consumo che rende giustizia alle sue aspirazioni.
Chiave di volta è la rappresentazione della capitale nipponica, ben lontana dai toni idilliaci cui pur cedono registi tutt’altro che ingenui – si pensi a Hosoda in Mirai – e che costituisce il bersaglio polemico a lungo atteso nella filmografia dell’autore. Contrariamente alla propaganda che la vorrebbe la città più sicura al mondo, del divertimento e della pop culture, in Weathering with You Tokyo è come è realmente: una megalopoli spietata e carissima, dove il freddo per i vestiti bagnati dalle piogge stagionali si assomma alla freddezza degli abitanti in pilota automatico; dove yakuza che gestiscono contrabbando e prostituzione possono farla in barba a poliziotti paranoici, intimoriti dal primo incappucciato; dove i quartieri dell’immaginario otaku cedono il passo a periferie brutalmente cementificate e claustrofobiche. Una capitale che riflette le contraddizioni di un popolo ancora preda dell’atavico terrore della catastrofe naturale, acuite dagli imminenti giochi olimpici con cui esso dovrà rinegoziare la propria immagine agli occhi del mondo.
Ne consegue che Hina incarni una sorta di oscuro oggetto del desiderio sul piano culturale: da un lato rappresenta la salvezza ultima, la possibilità di domare la natura nelle sue espressioni irruente e imprevedibili; dall’altro è pur sempre un essere umano, sottoposto al conflitto interiore giri (obbligo sociale) / ninjō (sentimento) e pertanto potenzialmente pericolosa, qualora decidesse di usare detto potere per sé anziché per la comunità. Ed è qui che Shinkai muove oltre il proprio conservatorismo: se in Kimi no Na wa il trionfo del ninjō non aveva ripercussioni negative e anzi si sposava con le esigenze del giri – riunendosi Taki e Mitsuha (p.s. occhio al cameo) evitano che il meteorite polverizzi il paesino di lei –, qui Hodaka e Hina scelgono scientemente di condannare all’allagamento Tokyo pur di stare insieme, sfidando anche le forze dell’ordine. In altre parole, Weathering with You è un inno al puro ninjō senza se e senza compromessi, e a quegli emarginati che, come la “sorellona” Natsumi e Suga-san, non trovano posto in una società di adulti che punisce chi segue il proprio cuore.
Con l’inserzione del (timido) sottotesto ambientalista e delle frecciatine alla fragilità di Tokyo – che suonano quantomai profetiche all’indomani del tifone Hagibis abbattutosi sull’arcipelago –, Shinkai verga il suo personale j’accuse sulla falsariga di esegeti come Goffredo Parise e Alex Kerr, andando a sfatare il mito dell’amore per la natura e dell’organizzazione certosina dei giapponesi.
Appoggiandosi a un impianto fantasy dall’intreccio più semplice che non inficia il realismo della rappresentazione e alla colonna sonora dei Radwimps – ingrediente segreto del successo sul mercato interno –, Weathering with You regala scorci memorabili e momenti di genuina commozione, a fronte dei quali si può perdonare il background dei protagonisti un po’ raffazzonato.
Anche per Shinkai finalmente ci siamo: questo è il mainstream che funziona. E che ci piace.