Una delicata storia di amore e sofferenza, intima e profonda, quasi ancestrale, con lo sfondo di Singapore, città cosmopolita tra le più importanti del mondo e tra i quattro principali centri finanziari internazionali.
La lunga stagione delle torrenziali piogge corrisponde anche all’anno scolastico durante il quale si svolge al vicenda di Ling (Yeo Yann Yann), una giovane e seria insegnante di cinese, molto rigorosa, sposata con Andrew (Christopher Lee) uomo distratto da altri interessi, e devota allo suocero, paralitico ma riconoscente e gentile. Da anni Ling tenta invano di avere figli, nonostante le cure continue e le visite mediche.


In una società che valuta sistematicamente i risultati, anche la scuola è esigente nei confronti dei docenti e la insegnante, per portare gli allievi a raggiungere buoni risultati, deve loro corsi di recupero e lezioni private. Ma pare che solo il giovane allievo Wei Lun (Koh Jia Ler), campione scolastico di ginnastica ma solitario e privo di affetti familiari, sia interessato davvero a studiare il cinese. Un interesse che però non è tanto per la materia, quanto per l’insegnante. Un interesse che, pur se assolutamente proibito e severamente censurato, avrà conseguenze che cambieranno drasticamente la vita della giovane donna e non esclusivamente in peggio.

Il trentaseienne regista di Singapore naturalizzato britannico Anthony Chen ha sviluppato questa interessante sceneggiatura dopo aver vissuto una analoga esperienza. Anche lui e sua moglie ebbero dolorose e angoscianti difficoltà, poi superate, ad avere figli.

Dopo il grande successo del suo primo lungometraggio, Ilo Ilo, (Caméra d’or al Festival di Cannes 2013), Chen presenta questo suo secondo lavoro, ben realizzato e molto ben interpretato,  in concorso al Torino Film Festival 2019.