Yunan letteralmente significa Grecia, in arabo. Ma per estensione indica l’Occidente e dunque coloro che sono emigrati a Occidente. Munir (Georges Khabbaz) è un profugo politico, da anni emigrato in Germania da un Paese arabo.

Le telefonate che gli arrivano dalla famiglia rimasta nel suo Paese gli rinnovano il dolore della nostalgia e la consapevolezza che non gli è possibile ritornare indietro. Munir soffre in particolare per non poter più vedere l’anziana madre, orami affetta dall’Alzheimer che le porta via tutti i ricordi dei quali il figlio si nutriva dalla distanza e che lo consolavano nell’esilio.

Munir, esausto e deciso a farla finita, si rifugia in un luogo isolato, dove è accolto da Valeska, un’anziana donna (Hanna Schygulla) avvolta di mistero, che sembra capire la sua lingua araba quasi fosse una sorta di reincarnazione della madre. 

Poche parole di una vecchia fiaba mille volte raccontata dalla madre, ripetute come una ossessiva cantilena, il conforto discreto ma benevolo di Valeska, il paesaggio potente e grandioso: tutto contribuisce affinché  a poco a poco l’anima ferita di Munir sia risanata.

Ameer Fakher Eldin, nato nel 1991 da Kiev da genitori esuli siriani del Golan, vive oggi in Germania. Ha debuttato al festival di Venezia nel 2021 con il film The Stranger che ha vinto l’Edipo Re Award.  Con Yunan partecipa in concorso alla Berlinale del 2025.

La grande attrice tedesca Hanna Schygulla, 81 anni, nel corso della presentazione alla stampa in occasione della anteprima  mondiale del film a Berlino, ricorda: “Tutti noi siamo emigrati o siamo figli o discendenti di chi lo è stato. Io stessa sono una emigrata”: E allude al fatto che, nata in piena guerra nel 1943 in Slesia, allora parte della Germania, a soli due anni, con la madre polacca, mentre il padre era ancora prigioniero in Russia, dovette emigrare in Germania. Pochi oggi lo ricordano, ma quello fu uno dei più massicci e drammatici esodi della Storia del secondo dopoguerra in Europa. “Voglio vivere oggi e qui, qualche volta mi sento una sopravvissuta, ma vi dico: le frontiere non dovrebbero esistere; non cedete alle bugie e alle manipolazioni, io sono pronta a resistere, sempre.

Da notare che tra i produttori c’è l’italiana Intramovies e che alcune scene sono state girate in Puglia, grazie al sostegno della Apulia Film Commission.